Sostituendo lo scorso fine settimana contro il Giappone, il mediano d'apertura Matthieu Jalibert uscirà dal referto questa settimana contro la Nuova Zelanda. Se prima pagherà il prezzo di un aggiustamento tattico in panchina, il suo previsto downgrade sarà all’altezza delle sue ambizioni. E l'interessato lo vivrebbe male.
61' minuto della partita Francia-Giappone: Matthieu Jalibert, entrato dieci minuti prima, partecipa ad una ripartenza, ma vede il suo passaggio intercettato dal suo compagno di squadra, Tevita Tatafu, che va a segnare la seconda meta per i giapponesi. Tutti gli occhi del pubblico si rivolgono quindi verso di lui.
Come analizzare questo errore? Appoggiarsi a coach Fabien Galthié e confermare la sua idea che Thomas Ramos dia più garanzie e affidabilità? Oppure avere un pensiero lucido per il giocatore e dirsi che quello che sta passando da settimane lo mette comunque in pessime condizioni? Questo è un momento davvero delicato per Jalibert. E questo vale anche per la formazione degli azzurri di Marcoussis.
Come di consueto, questo mercoledì mattina, il quindici di Francia conclude la sua sessione di “palla in gioco”, la tradizionale opposizione, con uno scenario di fine partita. Giusto per anticipare cosa potrebbe accadere il prossimo fine settimana. Sul maxischermo la situazione è semplice: 77 minuti e trenta secondi di gioco, la Francia è in vantaggio 21 a 20 e il ritorno è per la Nuova Zelanda, rappresentata dai sostituti e dagli altri componenti dei 42, che affrontano i detentori.
Dopo la ricezione e qualche aggiustamento, emergono gli azzurri e l'opposizione comincia a muoversi. Fino a questo rigore fischiato dal direttore di gioco, l'ex arbitro Jérôme Garcès, a cinquanta metri di distanza, si è spostato a destra, in favore degli All Blacks “virtuali”. Che, a un minuto dalla fine, scelgono logicamente di provarci.
È stato avvertito
Matthieu Jalibert, che non lavora più con gli operatori storici, si fa avanti e, nel contesto attuale e con le sue spalle pesanti… manca. Al momento del gol, il diretto interessato, subentrato sabato scorso, sa che questa volta non sarà nemmeno nel gruppo dei 23 che affronteranno gli All Blacks.
Peggio ancora, la sera stessa ha lasciato Marcoussis con gli altri tredici “liberati” della lista. Lo staff gli risparmia lo sgarbo di fare l'accompagnatore. Resta da vedere se è per il suo bene o per quello della squadra… Eccolo di nuovo a casa, a Bordeaux, nell'autunno del 2024, dove lo strappo al polpaccio di Romain Ntamack combinato con il suo inizio di stagione XXL ciononostante ha dato qualche speranza per l'ennesimo nuovo inizio in azzurro. Non accadrà.
L'interessato è stato comunque avvisato. All'inizio della stagione, Fabien Galthié non ha nascosto le sue intenzioni. Mediano d'apertura e terzino, il trio Ntamack-Ramos-Barré non gli lascia spazio nel girone, lui detentore dell'ultimo Mondiale e dell'ultimo VI Torneo delle Nazioni. A Jalibert è stato chiesto di allenarsi duramente, cosa che ha fatto.
Dopo un Union Bordeaux-Bègles carico di energia, ha disputato belle partite, sei vittorie per una sola sconfitta in sette giornate combattute, 69 punti comprese tre mete, sperando di invertire una tendenza sfavorevole. Ma dopo l'infortunio di Ntamack, la notizia della scelta di Ramos per occupare il posto di numero uno dei numeri dieci preannunciava una permanenza difficile al Marcoussis per il giocatore del Bordeaux.
Impasse con il XV di Francia
La cauta telefonata dello stesso Ramos, per confermare la sua preferenza per il ruolo di terzino, anche se leale, non è riuscita a confortare del tutto Jalibert. Il Tolosa ha per lui, oltre al suo talento, la sua complicità con il capitano Antoine Dupont. E quest'ultimo, che eccelle in tutto quello che fa, la possibilità di giocare anche in dieci, come hanno potuto vedere gli osservatori nella manovra di Marcoussis, associato a Nolann Le Garrec. Ciò lascia allo staff tutto il tempo per tenere in panchina solo il mediano di mischia dell'Ile-de-France, con Emilien Gailleton, quando vogliono schierare sei attaccanti sostitutivi.
La coppa sarebbe piena per Jalibert, giocatore ambizioso e di carattere, che in queste condizioni non si vedrebbe fare avanti e indietro da Marcoussis nel ruolo di sparring partner. Come gli altri giocatori, potresti dire. Ma rendersi conto che l'allenatore non si fida di lui, e che la situazione attuale è vissuta anche in assenza di Romain Ntamack (immaginate il suo ritorno…) gli fa pensare che il suo futuro con i Quindici della Francia sia in un vicolo cieco. A 26 anni (li ha ottenuti mercoledì scorso nel bel mezzo di un comizio), Matthieu Jalibert sa che la sua storia con i Blues è scritta a linee tratteggiate…