Numerosi enti nazionali e internazionali hanno esaminato il principale indicatore che permette di comprendere il ritorno sugli investimenti in Marocco. Questo indice altro non è che il coefficiente del capitale marginale (incremental capital output ratio), meglio conosciuto con l’acronimo ICOR. Chiaramente, rappresenta il numero di unità di investimento (in% del PIL) necessarie per raggiungere un punto di crescita del PIL. Più basso è l’ICOR, più redditizio è l’investimento.
Un ICOR alto
I dati forniti da Bank-Al-Maghrib mostrano che il Regno ha registrato un ICOR di 9,4 in media nel periodo 2000-2019. Un dato elevato se paragonato alle performance ottenute in questo ambito da altri Stati come Egitto (4,7), Turchia (6,5) e Tunisia (8,3) nello stesso periodo. Dall’analisi ICOR effettuata dalla Banca Centrale risulta che gli investimenti in Marocco rimangono relativamente poco redditizi, rispetto in particolare ai paesi a reddito medio-basso, dove raggiungono il 5,7 in media nel periodo sopra indicato.
Anche l’OCSE ha fatto la stessa osservazione in relazione alla mancanza di efficacia degli investimenti pubblici, nonostante gli innegabili sforzi compiuti a livello quantitativo. A riprova, il PLF 2025 prevede uno sforzo record di investimenti pubblici di circa 340 miliardi di dirham. Alla luce di quanto sopra, l’intera sfida per il Marocco, che sta cercando di attuare il suo nuovo modello di sviluppo, è fare affidamento su meccanismi in grado di aumentare l’efficienza degli investimenti pubblici, che secondo Ahmed Reda Chami si è ulteriormente deteriorata dal 2019. presidente del Consiglio Economico, Sociale e Ambientale, neo nominato dal Sovrano, ambasciatore del Marocco presso l’Unione Europea.
Intervenendo in occasione dell’ottava edizione del Forum Centralien Supelec che si è tenuto l’11 novembre a Casablanca, l’ex ministro ha sottolineato che l’ICOR, che è intorno a 11 per il Marocco (rispetto al 7,4 del 2014), costituisce un vero ostacolo al raggiungimento degli obiettivi fissati dalla NMD per il 2035.
Detto questo, il rafforzamento della governance degli investimenti pubblici si rivela una leva privilegiata per rimuovere questo vincolo alla redditività degli investimenti, misurata dall’ICOR. Allo stesso tempo, si ricorda che la creazione del Fondo per gli investimenti Mohamed VI, quella dell’Agenzia nazionale per la gestione strategica delle partecipazioni statali e il monitoraggio della performance degli enti e delle imprese pubbliche nonché l’istituzione del Ministero degli Investimenti , Convergenza e Valutazione delle Politiche Pubbliche non tarderanno a fornire risultati tangibili in termini di efficacia degli investimenti pubblici, fino ad oggi il principale motore degli investimenti complessivi in Marocco.