È una vittoria del collettivo contrario al progetto di ampliamento delle serre di pomodori a Isigny-le-Buat. La Prefettura della Manica ha detto NO questo 12 novembre la società Les Tomates du Mont-Saint-Michel che ha depositato il 29 febbraio 2024 una concessione edilizia per passare da 12 a 32 ettari entro il 2026…20 ettari in più, ovvero 45 campi da calcio. È già una delle più grandi fabbriche di pomodori in Francia. Pomodori coltivati fuori terra, per il mercato francese.
Un progetto che si è opposto a gennaio il collettivo Stop industrial tomatos a Isigny-le-Buat. Un collettivo che da allora si è mobilitato ampiamente, in particolare lanciando petizioni e organizzando un incontro pubblico. È ancora prevista una mobilitazione per sabato 16 novembre.
Poiché i membri del collettivo non hanno ancora intenzione di arrendersi, la posta in gioco è troppo alta, spiega Odile Marqué, membro del collettivo : “questo progetto va contro tutto quello che ci viene chiesto di fare: fare attenzione all'acqua, fare attenzione all'energia, mangiare frutta e verdura di stagione. Infine, per me, non è fuori dalla logica delle cose Quindi questo Il rifiuto della Prefettura alla proroga è un buon segnale ma non dobbiamo lasciarlo correre. Dovremo essere vigili, perché non sappiamo se la partita dell'avversario sarà finita.
Una manifestazione è prevista per il 16 novembre accanto alla Confédération paysanne nella città di Isigny-le-Buat.
Mancanza di garanzie ambientali
Contattata da France Bleu, la direzione della società non è stata raggiunta martedì sera
Xavier Brunetière, prefetto della Manica, dal canto suo, giustifica la decisione di non concedere l'autorizzazione ambientale a causa “carenze e inadeguatezze che non consentono una completa comprensione degli impatti di diversa natura sull'ambiente prossimo e lontano dal sito progettato. In particolare, appaiono insufficienti le misure compensative proposte, non risultano sufficienti le condizioni per rilasciare una deroga alla tutela delle specie protette interessati non vengono raccolti e tutti gli impatti sulle risorse idriche non sono sufficientemente valutati.”
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