Giurò. Pena sospesa per essersi rifiutato di fermarsi

Giurò. Pena sospesa per essersi rifiutato di fermarsi
Giurò. Pena sospesa per essersi rifiutato di fermarsi
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Aveva aggredito fisicamente gli agenti di polizia che volevano controllarlo. Arrivò a casa sua, rue des Violettes, a Lons-le-Saunier. Gli agenti di polizia che lo seguivano gli hanno fatto segno di fermarsi. Ma, all’udienza del tribunale dove si è presentato venerdì 7 giugno, giura di non averli né visti né riconosciuti. Ha posato lo scooter e ha proseguito a piedi. È poi intervenuta la polizia. Ha poi reagito violentemente, afferrando un agente di polizia per il suo giubbotto antiproiettile. È diventato violento e quindi si è ritrovato immobilizzato a terra.

“Il poliziotto si è fatto male”

Sul banco dei testimoni va ancora oltre nelle sue spiegazioni. “Non riusciva a respirare, ma non ha calciato. Il poliziotto che li ha ricevuti si è fatto male. E, ciliegina sulla torta: «Non si è rifiutato di obbedire. » Versione molto poco convincente agli occhi del pubblico ministero che «non ama prendere le vesciche per lanterne».

Le sue richieste saranno seguite dal tribunale che prima riclassificherà la violenza come ribellione e condannerà l’imputato, un lavoratore temporaneo di 23 anni, a una pena di 105 ore di servizio comunitario. E, per la ribellione alimentata dal consumo di droga, otto mesi di carcere con sospensione della libertà vigilata.

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