“I tagli di bilancio previsti agli aiuti allo sviluppo causeranno gravi danni, ai più vulnerabili e alla reputazione della Francia”

“I tagli di bilancio previsti agli aiuti allo sviluppo causeranno gravi danni, ai più vulnerabili e alla reputazione della Francia”
“I tagli di bilancio previsti agli aiuti allo sviluppo causeranno gravi danni, ai più vulnerabili e alla reputazione della Francia”
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UNNegli ultimi anni, la Francia ha compiuto notevoli progressi nel campo dello sviluppo internazionale, in particolare aumentando significativamente l’aiuto pubblico allo sviluppo (APS) e sostenendo soluzioni finanziarie innovative per sostenere le popolazioni più vulnerabili del mondo.

Inserendo nella legge l’obiettivo dello 0,7% di APS (2021), la Francia ha sottolineato il suo impegno a favore della solidarietà internazionale. La Francia ha dato prova di leadership ridistribuendo ai paesi poveri parte dei suoi diritti speciali di prelievo (DSP), queste attività di riserva internazionali emesse durante la pandemia di Covid-19 per integrare le riserve valutarie dei paesi membri del Fondo monetario internazionale (FMI), e implementazione tasse di solidarietà, garantendo che i responsabili dell’inquinamento contribuiscano al benessere del pianeta.

L'eredità di questo ambizioso impegno risale a iniziative come la tassa sull'aviazione del presidente Chirac (2005), che ha contribuito a finanziare la lotta globale contro l'AIDS, seguita dalla tassa sulle transazioni finanziarie dei presidenti Sarkozy (2005) e Hollande (2017). le cui entrate sono state destinate alla salute globale e al clima.

Una riduzione di 2 miliardi di euro

Il presidente Macron ha portato avanti questa eredità il suo vertice per un nuovo patto finanziario globale, che si è tenuto nel 2023 a Parigi e ha portato al Patto di Parigi per le persone e il pianeta, nonché a un gruppo di lavoro responsabile dell’espansione delle tasse a favore della solidarietà internazionale.

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Negli ultimi anni, la Francia è stata un partner essenziale nella costruzione di un mondo in cui le nazioni non debbano scegliere tra la lotta alla povertà estrema e la lotta al cambiamento climatico. Contavamo sulla Francia per guidare con determinazione e visione.

Tuttavia, l’ultima proposta di bilancio per l’anno 2025 racconta una storia diversa. Prevede una riduzione senza precedenti di 2 miliardi di euro, che rappresenta un taglio del 35% dell’APS, un calo sproporzionato, soprattutto se paragonato ad altre linee di bilancio e alle azioni intraprese da altri paesi.

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Inoltre, propone di eliminare lo stanziamento di tasse sulle transazioni finanziarie e sui biglietti aerei, spezzando così il legame storico tra queste entrate e il loro utilizzo per lo sviluppo internazionale. La giustificazione sembra essere i vincoli fiscali. Ma la statura internazionale della Francia è mai stata definita da tali vincoli? Questa non è la Francia che conosciamo.

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