Datori di lavoro turchi in Marocco per un approccio vantaggioso per tutti

Datori di lavoro turchi in Marocco per un approccio vantaggioso per tutti
Datori di lavoro turchi in Marocco per un approccio vantaggioso per tutti
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La co-organizzazione della Coppa del Mondo 2030 da parte del Marocco, con Spagna e Portogallo, sta facendo venire l’acquolina in bocca a molti investitori in tutto il mondo. Una prospettiva che non può lasciare indifferenti gli operatori economici turchi, alcuni dei quali hanno già sul taccuino l’“esperienza” marocchina. I due paesi sono anche firmatari di un accordo di libero scambio che avvantaggia più i turchi che i marocchini. Ciò ha portato alla negoziazione di una nuova versione più equilibrata, che entrerà in vigore nel 2022.

L’interesse turco per il mercato marocchino è stato più che percettibile questo giovedì mattina durante l’incontro economico Marocco-Turchia, tenutosi presso la sede della CGEM. Infatti, era una forte delegazione del Consiglio per le Relazioni Estere (DEiK), guidata da Zaynep Bodur Okyay, presidente del Consiglio d’Impresa Marocco-Turchia (CAMT), che si trovava nella sede della Confederazione dei Datori di Lavoro.

Si tratta dei rappresentanti di una sessantina di aziende, molte delle quali operano nel settore delle costruzioni e delle infrastrutture. Ma non solo. La delegazione turca sembra essere stata scelta allineandosi ai settori che si stanno sviluppando, in modo un po’ particolare in Marocco, tra cui l’agroalimentare, l’agricoltura, l’aeronautica, l’automobile, ma anche l’energia e le energie rinnovabili.

Zaynep Bodur Okyay non ne ha fatto mistero, indicando che l’obiettivo di questo incontro è quello di tessere “partenariati solidi e di sostegno per i due paesi, in un approccio vantaggioso per tutti”. Un obiettivo il cui raggiungimento potrà essere possibile solo attraverso, ha affermato il presidente della CAMT, “la costruzione di ponti tra le comunità imprenditoriali dei due Paesi”.

E infatti Bodur Okyay, che ha avuto un colloquio a margine con il capo dei capi, Chakib Alj, non ha mancato di sottolineare l’importanza che gli operatori turchi attribuiscono ad un maggiore ancoraggio nel continente. E il Marocco, “come porta d’ingresso verso l’Africa”, insisterà, è “un attore chiave a questo livello”.

Da lì a pensare che Ankara punti a una triangolazione, Marocco-Turchia-Africa, il passo è solo un passo, come lasciano intendere le parole del presidente del CAMT. Si noti che durante l’incontro di oggi, caratterizzato da collegamenti B2B, la delegazione dovrebbe avere interviste con funzionari a livello di dipartimento ministeriale.

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