Secondo un decreto pubblicato venerdì 8 novembre alle Gazzetta ufficialeil livello di rischio legato all'influenza aviaria sul territorio metropolitano francese sarà aumentato sabato entro “moderato” ha “alunno”il livello più alto, che comporta il confinamento del pollame. La decisione è stata presa “considerando la forte e persistente dinamica dell’infezione nei corridoi migratori e la diffusione del virus da parte di questi uccelli migratori che attraversano il territorio francese continentale”. Quello “punta a rafforzare le misure di sorveglianza e prevenzione”dettaglia il testo che entra in vigore “il giorno successivo alla sua pubblicazione”cioè sabato.
In un comunicato stampa congiunto denunciano i sindacati agricoli di minoranza Confédération paysanne e Modef “l’obbligo di confinare tutto il pollame”secondo loro “incomprensibile”. “Le stesse regole valgono ogni inverno da diversi anni, senza che ne sia stata dimostrata l’efficacia. Come possiamo ancora chiuderci in questa negazione della realtà?, chiedere organizzazioni.
Il rischio epizootico al quale sono esposti il pollame e gli altri volatili in cattività in caso di infezione di uccelli selvatici da parte del virus dell’influenza aviaria ad alta patogenicità (HPAI) è classificato in tre categorie: “trascurabile”, “moderato” et “alunno”. In caso di rischio “alunno”il pollame sono in particolare “al riparo, e la loro alimentazione e abbeveraggio protetti” negli allevamenti con più di 50 volatili. Pollame e uccelli lo sono “confinato o protetto da reti” nel più piccolo.
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In Europa, il virus dell'influenza aviaria è stato rilevato in 24 paesi e il numero di focolai è in aumento, soprattutto in Ungheria, secondo l'ultimo bollettino settimanale della piattaforma francese di sorveglianza epidemiologica della salute animale. Il bollettino identifica “una forte dinamica di infezione presente dalla fine di settembre e in aumento tra gli uccelli selvatici”. In Francia, in totale, “sei focolai di pollame, due focolai di volatili in cattività e dieci casi selvatici” sono stati identificati dall'inizio della stagione.
L’epidemia di influenza aviaria, che infuria dalle Americhe all’Australia, ha colpito la Francia dal 2015 al 2017, poi quasi ininterrottamente dalla fine del 2020. Negli ultimi anni il Paese ha soppresso decine di milioni di pollame. Le perdite economiche ammontano a miliardi di euro. Per spezzare questa spirale, il governo ha reso obbligatoria la vaccinazione dall’autunno del 2023 negli allevamenti con più di 250 anatre (escluse le anatre da riproduzione) alla fine del 2023. I professionisti si aspettano che lo Stato mantenga la sua partecipazione – per la maggior parte del tempo – al finanziamento vaccinazione.
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