una struttura di accoglienza medica in pericolo

una struttura di accoglienza medica in pericolo
una struttura di accoglienza medica in pericolo
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“Sappiamo che ci sono problemi di bilancio causati dalle decisioni del governo ma non a scapito delle persone con disabilità multiple, no! » Pierre-François Lejeune, vicesindaco di Cherbourg-en-Cotentin (Manche), è arrabbiato. La sera di mercoledì 6 novembre 2024, il consiglio dipartimentale della Manica ha annunciato il ritiro della sua partecipazione al finanziamento dell'istituto di accoglienza medica (EAM) di La Glacerie. Senza questo sussidio di 700mila euro (la metà del budget), la struttura, che accoglie persone con disabilità multiple, rischia di chiudere.

Tredici le persone già accolte nello stabilimento

Per far sentire il loro malcontento, gli eletti dipartimentali della Sinistra Sociale e Ambientale e Benoît Arrivé, sindaco di Cherbourg-en-Cotentin, hanno firmato una lettera aperta indirizzata al presidente della comunità, Jean Morin. Ricordiamo che questa struttura, gestita dall'associazione Acais, è il risultato di un bando di progetto, lanciato nel 2019 dall'Agenzia sanitaria regionale (ARS) e dal Consiglio dipartimentale.

“Mentre oggi è opportuno parlare non più di un progetto, ma di uno stabilimento parzialmente aperto che raggiungerà la piena capacità alla fine del 2025, che gli edifici stanno emergendo dalle fondamenta e che le persone sono già accolte (sono già tredici le persone appoggiati su 22 posti autorizzati), apprendiamo che il Dipartimento valuterebbe la possibilità di ritirare il suo finanziamento, venendo così meno alla parola data,” scrivono gli eletti.

Chiedono al presidente di revocare questa decisione. Il Dipartimento, dal canto suo, garantisce tale responsabilità “Gli istituti sanitari sono di competenza esclusiva dello Stato. Nel momento in cui lo Stato ritira improvvisamente 26 milioni di euro di entrate dal bilancio dipartimentale nel 2025, minacciandone l'equilibrio, ne mina le competenze sociali… È difficile immaginare come il Dipartimento possa spostarsi anche in altri settori di competenza oltre a quello proprio e addirittura sostituire lo Stato in campo medico. Lo Stato deve assumersi le proprie responsabilità nei confronti delle famiglie nell’ambito delle proprie competenze”.

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