Colloquio. 80° anniversario dello sbarco: questa mancese si considera “una sopravvissuta”

Colloquio. 80° anniversario dello sbarco: questa mancese si considera “una sopravvissuta”
Colloquio. 80° anniversario dello sbarco: questa mancese si considera “una sopravvissuta”
-

Di

Ludivine Laniepce

pubblicato su

6 giugno 2024 alle 12:44

Vedi le mie notizie
Segui La Presse de la Manche

Tra poche settimane festeggerà il suo ottantesimo compleanno. Nato a Percy (Manche) sotto il bombardamenti In Luglio 1944Anne-Marie Campain ha partecipato al Mercoledì 5 giugno 2024 alla cerimonia di Saint-Loise.

Alla fine di questo, molti di emozionequalche lacrima e un “sogno” che diventa realtà.

È stato importante per te essere qui oggi?

Anne-Marie Campain: “Sì, molto importante perché mi considero un sopravvissuto. Sono nato l’8 luglio 1944 a casa di mia nonna a Percy. I miei genitori hanno avuto tanta paura per me che sono stata battezzata e iscritta all’anagrafe il giorno in cui sono nata da mio fratello e mia sorella. Sulla via del ritorno credevano di essere lì. I miei fratelli hanno visto cadere tante bombe… Al mattino quattro bombe sono cadute intorno alla casa e la mia culla è stata fatta a pezzi. Quando arrivarono gli americani, furono loro a dare il latte a mia madre per riempire il mio biberon. Ci fu una dura rissa con coltelli su entrambi i lati della siepe. »

Quando sei arrivato a Saint-Lô?

Anne-Marie Campain: “Sono arrivato lì come pensionato nel 1956. Ho scoperto la caserma, il tunnel tedesco, l’ospedale irlandese… Tutti ne parlavano. È qui che ho conosciuto personalmente John Steele negli anni ’60. Sono stato maestro d’asilo per 30 anni a Saint-Lô. Ricordo il primo Natale per il Saint-Lois nel 1960, fu il primo Natale di gioia con le luci per la fine della ricostruzione. Mio suocero ha contribuito a riportare a Saint-Lô i dipendenti pubblici di Coutances. Nel giugno 1944 vide bruciare Saint-Lô. Aveva rilasciato dal carcere un combattente della resistenza, il dottor Philippe, perché faceva parte della difesa passiva. Ho scritto un testo di 12 pagine per raccontare tutto questo ai miei figli e ai miei nipoti. »

È essenziale trasmettere?

Anne-Marie Campain: “Sì, questo è ciò che conta di più per me. Quando ho saputo che c’era una cerimonia in onore delle vittime civili, sono rimasto sorpreso. Oggi per me è un sogno diventato realtà. Il Presidente della Repubblica ha saputo trovare le parole giuste oggi, ha toccato il cuore del Saint-Lois. Dobbiamo continuare a tramandare questa storia, perché oggi vediamo che le guerre continuano nel mondo. Quanti paesi sono oggi in conflitto? 80 anni fa dicevamo “Mai più!” “. Ma continua… Non dobbiamo mai smettere di parlarne alle giovani generazioni. »

Segui tutte le notizie dalle tue città e media preferiti iscrivendoti a Mon -.

-

PREV Scioglimento dell’Assemblea nazionale: reazioni in Isère
NEXT i lavori sulla D943 preoccupano i commercianti di Truyes e Cormery