Anche se ammette inequivocabilmente la sua preferenza per il ruolo di terzino, Thomas Ramos sarà comunque affermato per questo tour in apertura, il suo profilo più aderente agli occhi dello staff agli imperativi della squadra che a quello di Matthieu Jalibert.
Da un lato c’era una forma di logica. Quello di iniziare l'apertura francese con una linea di tre quarti in gran parte stampigliata XV di Francia. Una scelta che non avrebbe sorpreso nessuno, visto che il terzino Léo Barré sta avendo un inizio di stagione normale con lo Stade français, e il la voce del popolo ha favorito Matthieu Jalibert come numero 10 per il prossimo Torneo. Che si tratti di sostenitori, consulenti ed esperti, e persino… dello stesso Thomas Ramos. “Oggi quello che so è che la mia posizione è la 15, e che ne traggo un grande piacere, ha spiegato il giocatore dello Stade Toulouse a fine ottobre al microfono di RMC. Il mio obiettivo è sempre stato quello di provare a partire come terzino nella squadra francese. Ti ricordo che, se Matteo (Jalibert) non si fa male, avrebbe finito il Torneo davanti e io dietro. Quindi si è trattato, come dice la parola, di una riparazione. […] Non ho lasciato queste due partite dicendomi che volevo stabilirmi nella posizione numero 10 della nazionale francese, tutt'altro. L'unica cosa che posso dire è che nella mia testa sono il numero 15.”
Affermazioni ampiamente confermate dai numeri, visto che in 187 presenze a livello professionistico da titolare, Thomas Ramos ha indossato il numero 15.146 volte, e solo 41 volte (pari al 22%) il costume di apertura. Eppure, è proprio a quest'ultimo che Fabien Galthié ha scelto di affidare le chiavi del camion azzurro, in nome di un principio che condivide con il suo omologo calcistico Didier Deschamps: qualunque siano le prestazioni del club, il primo criterio di selezione valido riguarda le prestazioni in la maglia della Nazionale. Da qui la scelta di quest'ultimo di mantenere la fiducia nel duo Ramos-Barré che ha concluso così bene il Torneo 2024 (prima di estendere il proprio miglioramento, per quest'ultimo, durante la trasferta estiva in Argentina) piuttosto che in un Jalibert in difficoltà al inizio dell'ultimo Torneo, ulteriormente indebolito dai quarti di finale dei Mondiali e dal ritorno di Antoine Dupont a cui sono state affidate le chiavi del camion.
Problemi di convivenza
Dovremmo considerarlo, infatti, come un litigio personale? Tutt'altro, anche se, nelle alte sfere, il ricordo della disapprovazione di Jalibert nei confronti di Greg Alldritt (amico intimo di Dupont) l'11 maggio non è stato necessariamente ben accolto… Le ragioni di fondo della scelta dell'asta tricolore sono in realtà più tecnico, offensivo innanzitutto. In effetti, lo stile di gioco del giocatore del Bordeaux, incentrato sull'attacco della linea di vantaggio, fa sì che porti molto la palla. Da qui le difficoltà di convivenza con Thomas Ramos che, nelle sue iniziative offshore, non ha avuto durante l'ultimo Torneo lo spazio di manovra che apprezza con un'apertura più “sobria” come Romain Ntamack. Jalibert non si trova mai così a suo agio come con un numero 9 puramente espulsore come Maxime Lucu, in cui Antoine Dupont si trova nell'esatto opposto…
Da qui la tentazione, per lo staff, di puntare su un Ramos magari meno elettrico ma più al servizio della strategia della squadra e dei suoi partner. Soprattutto perché il mandato del giocatore del Tolosa presenta un altro vantaggio, sul piano difensivo. Perché se non è noto per essere un assassino in difesa, Ramos ha almeno il merito (anche a livello internazionale) di difendere nella posizione di “vero 10”, quando le famigerate debolezze di Matthieu Jalibert lo hanno regolarmente costretto all'organico azzurro per spostarlo nella seconda posizione centrale, a cui ormai tutte le squadre avversarie si sono adattate. Non la più appariscente delle spiegazioni, ma certamente nemmeno la meno importante…