CHECK – Bilancio 2025: è vero che la Francia ha 465 scappatoie fiscali?

CHECK – Bilancio 2025: è vero che la Francia ha 465 scappatoie fiscali?
CHECK – Bilancio 2025: è vero che la Francia ha 465 scappatoie fiscali?
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Durante l'esame del bilancio in Assemblea, un deputato della LFI ha chiesto misure normative per limitare le scappatoie fiscali.

In Francia ce ne sono almeno 465, ha spiegato.

Una cifra molto vicina alla realtà, anche se una quindicina rappresenta la metà del costo annuo per lo Stato, nell'ordine di 81 miliardi di euro.

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soldi “buttato dalle finestre”. È con queste parole che il deputato della LFI Aurélien Le Coq ha attaccato le scappatoie fiscali create in Francia. L'eletto del Nord ha chiesto l'esame completo del bilancio in Assemblea (nuova finestra) che questi meccanismi sono “condizionato”per rispondere “più utilità sociale” ed evitare a “gavaggio fiscale”.

Un costo di 81,3 miliardi di euro lo scorso anno

Agli occhi dell'amministrazione o della Corte dei Conti si definiscono “nicchie fiscali”. “Disposizioni fiscali eccezionali che comportano un onere per il bilancio dello Stato”. Alcuni sono molto conosciuti, come il sistema Pinel, che permette di beneficiare di una riduzione fiscale sul prezzo di acquisto degli alloggi in affitto, a determinate condizioni – e che dovrebbe scomparire nel marzo 2025. Ne fanno parte anche i piani di risparmio previdenziale, il pagamenti deducibili dal reddito imponibile. Altrettanto comuni, le donazioni alle associazioni comportano riduzioni fiscali del 66% o del 75%, applicate all'importo della donazione.

Queste scappatoie fiscali riguardano tanto i privati ​​quanto le imprese: si legge nel sito Legalstart (nuova finestra) così confuso “l'aiuto per la creazione o il rilevamento di un'impresa (ACRE); il credito d'imposta sulla ricerca (CIR);o anche “riduzione fiscale per donazioni o sponsorizzazioni aziendali”. Infine, si ricorda che le misure si applicano solo a determinate professioni o attività, sia che si tratti dell'indennità forfettaria per i giornalisti (nuova finestra) o quello che avvantaggia i pescatori che lavorano fuori delle acque territoriali francesi. Per questi ultimi, parte della retribuzione è esente da imposte.

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Per avere un'idea dell'entità e del numero delle scappatoie fiscali attive in Francia, la Corte dei conti invita a interessarsi al “Volume II dell'allegato Ways and Means”, allegato ogni anno al disegno di legge delle finanze ( PLF). Questo documento (nuova finestra)ci viene detto, “presenta tutte le agevolazioni fiscali, nonché una valutazione del loro costo per l'anno passato, quello in corso e quello a venire”. L'istituzione aggiunge che per il 2024 ci sono “467 disposizioni fiscali eccezionali”cifra molto vicina a quella avanzata dal deputato Aurélien Le Coq. La conseguenza di queste scappatoie fiscali? “Una riduzione delle entrate fiscali statali stimata in 81,3 miliardi di euro nel 2023”.

Sebbene qui venga evidenziato il costo per le finanze pubbliche, va tuttavia tenuto presente che queste misure sono spesso messe in atto per soddisfare specifici obiettivi sociali o economici. Molte associazioni si trovano, ad esempio, a dipendere dalle donazioni inviate loro dai privati, somme che finanziano le loro attività e che permettono loro di agire in ambiti in cui le autorità pubbliche non intervengono o si rivelano fallimentari.

Una minoranza di scappatoie fiscali concentra i costi

Le scappatoie fiscali molto diversificate, spesso sconosciute, non sono tutte comparabili. Soprattutto per quanto riguarda il loro impatto annuale sulle finanze pubbliche. Lo rileva il sito istituzionale Vie Publique (nuova finestra) così come nel 2023, “circa quindici misure” concentrato “la maggior parte del costo delle agevolazioni fiscali (43,3 miliardi di euro, pari al 53,2% del totale)”. Notalo ulteriormente “Il 47,1% di queste spese” ha influenzato l'imposta sul reddito, il che ha portato a una riduzione del rendimento netto del 43%.

In totale, 250 scappatoie fiscali costano ciascuna meno di 9 milioni di euro, il loro totale non supera i 400 milioni di euro. La Corte dei Conti invita anche le autorità a riflettere “più sistematicamente l’opportunità” eliminarne alcuni, soprattutto quelli che riguardano solo un numero molto limitato di beneficiari. L'ultimo rapporto ci dice anche che per 206 scappatoie fiscali l'amministrazione non è in grado di comunicare il numero preciso dei beneficiari. È quindi difficile valutare l’efficacia di questi dispositivi.

Segnaliamo infine che il costo delle scappatoie fiscali è stato rivisto (leggermente) al ribasso nel PLF 2024. Dell’ordine di 4,3 miliardi di euro rispetto alla somma menzionata dal PLF 2023. Una riduzione che non spiega in gran parte fine del credito d’imposta per la competitività e l’occupazione (CICE).

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Thomas DESZPOT

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