Il Centro Sociale Makandra di Mana ospita, dal 9 al 15 novembre, la tredicesima residenza artistica del Festival Paul-Henri Gérard. Tamburi, canti e tradizioni si intrecciano per offrire un'immersione unica nelle culture di Martinica, Guadalupa, Riunione e Guyana.
In una delle vivaci sale del Makandra Social Center, artisti stranieri provano con passione, unendo le loro voci e i loro strumenti. Il Festival Internazionale del Racconto Paul-Henri Gérard, celebrato da 18 anni, evidenzia questa residenza come luogo di scambio e trasmissione dove ogni artista porta le proprie influenze e dove le tradizioni si incontrano per creare un'opera collettiva.
Patrick Alphonse, coordinatore di questa residenza, descrive questa esperienza come un “mix armonioso” di culture.
È la prima volta che vedo una tale sinergia tra artisti provenienti da background così diversi. È uno spettacolo dal vivo in preparazione, un invito per i residenti a scoprire la bellezza di questo mix musicale.
confida.
Tra gli artisti, Steve Suédile, alias Diso, percussionista martinicano, vede questa residenza come un'opportunità per aprirsi a nuove influenze.
Incontrare musicisti di altre provenienze è un arricchimento. Qui collaboro con pianisti, bassisti e percussionisti. È un'esperienza formativa intensa, che mi dà molto.
La residenza assume anche una dimensione intergenerazionale con figure emblematiche come Camille Hildevert, soprannominata Camille Sopran'n. Questo famoso sassofonista, ex membro dei leggendari Vikings of Guadeloupe, condivide la sua esperienza:
Essere qui è come tornare a casa. Trovo suoni familiari, ma la giovinezza aggiunge un tocco nuovo. Questo mix di generazioni e influenze musicali è la forza di questa residenza.
Quanto a Pierre-Édouard Décimus, cofondatore del gruppo Kassav' e supervisore della residenza, parla di uno scambio altrettanto arricchente per lui quanto per i giovani artisti.
Vengo a trasmettere la mia esperienza, ma alla fine sono io che imparo da questi giovani talenti. La loro passione e maestria mi stupiscono ogni giorno.
Questa residenza artistica va oltre i semplici confini musicali. Émilie Dallet, originaria dell'Isola della Riunione, spera di partire arricchita dalle culture delle Indie Occidentali e della Guyana.
Questo incontro permette un'autentica condivisione delle nostre identità, un incrocio dei nostri universi che crea una fusione inaspettata.
A pochi giorni dal concerto finale, Aymerick Letard, direttore del progetto, sottolinea la sfida rappresentata da questa convivenza musicale.
Mettere insieme tradizioni così diverse non è facile, ma la qualità e la capacità di ascolto dei musicisti rendono possibile questa fusione. Il pubblico di Mana avrà diritto ad una restituzione ricca di sorprese.
Il 9 novembre questa residenza si chiuderà con una vibrante performance, dove ogni artista porterà la propria identità e il proprio patrimonio culturale, creando un'opera comune ricca di significato e diversità.