Processo per l'assassinio di Samuel Paty: chi è “Sugary Scar”, la Nîmoise e l'unica donna accusata che rischia 30 anni di prigione?

Processo per l'assassinio di Samuel Paty: chi è “Sugary Scar”, la Nîmoise e l'unica donna accusata che rischia 30 anni di prigione?
Processo per l'assassinio di Samuel Paty: chi è “Sugary Scar”, la Nîmoise e l'unica donna accusata che rischia 30 anni di prigione?
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La Gardoise è sospettata di essere stata in contatto virtuale con Abdoulakh Anzorov, il diciottenne ceceno che ha ucciso Samuel Paty il 16 ottobre 2020. Priscilla Mangel, islamista radicale, era in contatto con l'assassino nei giorni precedenti l'omicidio attacco, su Twitter.

È l'unica donna tra gli otto imputati nel processo per l'assassinio di Samuel Paty, iniziato lunedì 4 novembre davanti alla Corte d'assise speciale di Parigi. Priscilla Mangel, residente a Nîmes, oggi 36enne, sotto controllo giudiziario dal giugno 2021, si è presentata libera all'udienza e velata. È stata processata per associazione a delinquere terroristica e rischia 30 anni di carcere.

Dolce cicatrice

Si sospetta la Gardoise essere stato in contatto virtuale con Abdoulakh Anzorovla 18enne cecena che ha ucciso Samuel Paty il 16 ottobre 2020. Priscilla Mangel, islamista radicale, era stata collegata all'assassino nei giorni precedenti l'attentato, su Twitter, con il suo pseudonimo Sweet scar (ma anche Cicats ). In particolare, gli ha presentato le lezioni dell'insegnante come “blasfemo”.

Nell’ordinanza di rinvio alle assise speciali, i giudici antiterrorismo sono inequivocabili: “A causa del contenuto dei suoi scambi con Anzorov, di cui è stata dimostrata la radicalizzazione, ha partecipato alla preparazione del suo progetto terroristico”. Io Margot Pugliese, a nome di Priscilla Mangel, contattata lunedì sera, contesto quanto affermato: “Il mio cliente non avrebbe mai immaginato né voluto avere la minima influenza sul signor Anzorov”difende l'avvocato, che aveva chiesto, invano, l'archiviazione della causa per il suo assistito durante le indagini.

Per me Virginie Le Roy, l'avvocato dei genitori di Samuel Paty e della sorella Cicatrice Sucrée, ha invece il suo posto nel processo: “Ha avuto ampie discussioni con Anzorov, mettendogli in testa la ferma idea che doveva agire perché non sarebbe successo nulla. E poi vediamo che il suo posizionamento sui social network è radicale.”

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