L’obiettivo è ambizioso. La Francia vuole ridurre le sue emissioni lorde di gas serra del 50% entro il 2030 rispetto al 1990. Mira anche a ridurre significativamente la quota di combustibili fossili nel suo consumo finale entro sei anni, ha annunciato lunedì il ministero della Transizione ecologica.
La quota di fossili (petrolio, gas, ecc.) nel consumo finale aumenterà dal 60% nel 2022 al 42% nel 2030, secondo il Programma energetico pluriennale (PPE), la tabella di marcia della politica energetica francese nei dieci anni anni a venire e la Strategia nazionale per le basse emissioni di carbonio (SNBC). Sarà pari al 30% nel 2035. Per abbandonare i combustibili fossili, la Francia dovrà consumare più elettricità.
Affidarsi al nucleare
La quota di elettricità (sostanzialmente decarbonizzata in Francia grazie al nucleare) sul consumo energetico finale evolverà quindi nella direzione opposta, passando dal 27% nel 2022 al 34% nel 2030 e al 39% nel 2035.
Questi due testi confermano anche l'avvio di un programma per la costruzione di reattori nucleari di nuova generazione (EPR2) e il recupero della disponibilità della flotta esistente per raggiungere un livello di produzione di almeno 360 TWh/anno, rispetto a 320.4 TWh nel 2023 e 279 TWh nel 2022. Le energie rinnovabili giocheranno un ruolo importante in questa prospettiva di decarbonizzazione, con in particolare una moltiplicazione fino a 6 volte della potenza installata di energia fotovoltaica nel 2022. “L’obiettivo è aumentare il ritmo di sviluppo solare ad almeno 5,5 GW/anno, rispetto ai 3 GW/anno del precedente PPE”, si legge nel testo.
Più turbine eoliche e meno consumo energetico
Il governo intende mantenere l’attuale ritmo di sviluppo dell’energia eolica onshore, con l’obiettivo di installare 1,5 GW di capacità aggiuntiva ogni anno. Questo tasso consentirebbe di raddoppiare l’attuale parco macchine entro il 2035, portandolo a 40 GW di potenza installata rispetto ai 21 GW del 2022.
Infine, per l’energia eolica offshore, il governo conferma l’obiettivo di produzione di 18 gigawatt (GW) nel 2035, “ovvero più del 10% della produzione elettrica senza emissioni di carbonio del Paese”, rispetto agli attuali 1,5 GW. Si prevede infine una riduzione dei consumi energetici del 30% nel 2030 rispetto al 2012 e del 50% nel 2050.