L'Università Paris-Cité ha appena annunciato la costruzione di un nuovo campus ospedaliero universitario a Saint-Ouen. Questo sarà affidato alla società Eiffage, attraverso un partenariato pubblico-privato (PPP). I PPP, che dovrebbero consentire di “modernizzare” le infrastrutture senza aumentare il debito pubblico, consistono nel delegare il finanziamento, la costruzione e talvolta la gestione delle infrastrutture pubbliche a società private. Molto spesso questi progetti superano i budget prefissati e richiedono rimborsi e fornitura di servizi a prezzi molto alti che lo Stato è costretto a riacquistare. I PPP garantiscono quindi un investimento sicuro e redditizio per le aziende private, mentre il settore pubblico si assume il rischio dei costi sconcertanti generati da questi investimenti. Il partenariato istituito tra la Parigi-Cité e l'Eiffage rappresenta quindi per i datori di lavoro un modo per realizzare profitti a scapito dei servizi pubblici.
L'Eiffage, che oggi si posiziona come uno dei principali attori in numerosi grandi progetti pubblici, è abituato a firmare contratti per diverse centinaia di milioni di euro. Con un fatturato di oltre 22 miliardi di euro nel 2023, realizzato grazie ai suoi lavoratori e al prezzo della massiccia distruzione di territori, il gruppo è all'origine di progetti come il Grand Paris Express, progetti autostradali o anche il costruzione di carceri private. L'Eiffage controlla spesso i suoi progetti dall'inizio alla fine (progettazione, costruzione, finanziamento, manutenzione, gestione), consolidando così il suo controllo sul servizio pubblico in questi diversi settori.
Il caso dell’Ospedale Sud-Francilien nel 2014 è un esempio del fallimento dei PPP nella sanità pubblica, che senza dubbio si ripeterà presto con questo nuovo progetto. Sotto la direzione dell'Eiffage, l'ospedale si presentava con manodopera scadente, attrezzature difettose e un'organizzazione rigida. L'azienda controllava a prezzi altissimi anche servizi essenziali come ristorazione, manutenzione e sicurezza, imponendo all'ospedale costi insostenibili. Nel 2014, di fronte a questa situazione, lo Stato ha dovuto riacquistare il contratto per 80 milioni di euro, un prezzo molto più alto di quello originariamente previsto. Risultato: l’Eiffage ha recuperato i profitti, ma sono stati gli utenti – in particolare i pazienti e gli operatori sanitari – a pagare il prezzo più alto. Le condizioni di lavoro degli operatori sanitari sono peggiorate, la qualità delle cure è crollata e i pazienti hanno visto peggiorare le loro condizioni di accoglienza.
La scelta dell'UPC di allearsi con l'Eiffage non è una decisione isolata, ma il risultato di politiche governative portate avanti per anni per distruggere il servizio pubblico. Lo Stato ha aumentato i tagli al bilancio alle università e agli ospedali, spingendo queste istituzioni nel settore privato per compensare la mancanza di finanziamenti. Nel 2007, la legge LRU adottata da Sarkozy ha segnato un punto di svolta liberalizzando il settore universitario, imponendo alle università di cercare finanziamenti privati. Questa politica di autonomia finanziaria ha progressivamente costretto le istituzioni a ricorrere ai finanziamenti di giganti come l’Eiffage, mettendo l’istruzione pubblica al servizio delle multinazionali. È in questo contesto che l'UPC si è impegnata in particolare in partenariati privati con L'Oréal e altre aziende e multinazionali, influenzando pesantemente le decisioni prese in seno ai consigli universitari.
Di fronte a queste offensive neoliberali è imperativo organizzarsi. Studenti, insegnanti e operatori sanitari devono mobilitarsi per difendere la gestione pubblica dell’istruzione e della sanità. È tempo di chiedere finanziamenti pubblici per garantire infrastrutture di qualità, accessibili a tutti, senza che ciò sia dettato dalla logica del profitto di aziende come Eiffage.