Lo scorso luglio, il Coordinamento rurale dell'Haute-Vienne (CR 87) ha pubblicato sul suo sito un comunicato stampa e dei manifesti che incoraggiavano cacciatori e agricoltori a procedere all'uccisione illegale di lupi. Quasi tre mesi dopo, gli appelli all’odio sono ancora online. One Voice porta il sindacato agricolo in tribunale. Udienza al tribunale di Limoges il 6 novembre alle 14:00.
“Bonus di 1.000 euro a chi riporta un lupo morto”, ha proclamato online – tramite manifesti e comunicati stampa – il Coordinamento rurale dell’Haute-Vienne il 26 luglio 2024. Abbiamo immediatamente avvisato il sindacato tramite un ufficiale giudiziario affinché interrompe questo appello al bracconaggio, ricordandogli la legislazione e confermando che sporgeremo una denuncia contro di lui e contro quella dei bracconieri non appena un lupo verrà ucciso illegalmente nel dipartimento.
Anche se non abbiamo mai ricevuto risposta, abbiamo appreso dai media che la nostra posta era stata ricevuta:
“Ho ricevuto la convocazione questa mattina (giovedì 1È agosto). Ci avvertono, ma non possono fare altro. Da parte nostra non rimuoveremo i nostri manifesti”si è vantato alla stampa Thomas Hégarty, presidente del CR 87. Così CR 87 persiste e firma, dimostrando di non esitare a infrangere ufficialmente le leggi sulla persecuzione dei lupi.
Per difendere questi meravigliosi animali che devono avere il loro posto nella natura e perché non possiamo lasciare che la lobby agricola li persegua in spregio alle normative e in nome della sacrosanta “tutela del bestiame” ( Ricordiamo ancora che gli allevatori presumibilmente devastati dalla morte delle loro pecore non sono traumatizzati al momento di mandarle al macello?), abbiamo portato in tribunale il Coordinamento rurale dell'Haute-Vienne.
Appuntamento al tribunale di Limoges il 6 novembre alle 14:00.
Chiediamo al pubblico di sostenere la nostra lotta per i lupi che aspirano solo a vivere in pace firmando la nostra petizione.
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