Drammatici eventi legati al traffico di droga si sono verificati quest'autunno in Francia, in città che non avevano la reputazione di essere tormentate dal traffico di droga. Il ministro dell'Interno Bruno Retailleau non esita a parlare di “messicanizzazione del Paese” e Jordan Bardella, presidente della RN, di “barbarie quotidiane”.
Pubblicato il 04/11/2024 07:54
Aggiornato il 04/11/2024 08:03
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Nel giro di pochi giorni, gli stessi drammatici eventi si sono verificati in diverse città della Francia, in un contesto di traffico di droga. A Rennes, Valence o Poitiers, sono avvenute sparatorie in mezzo alla strada nei quartieri operai, con le stesse conseguenze mortali. Adolescenti gravemente feriti, un 15enne ucciso a Poitiers, un altro 19enne è morto sabato 2 novembre a Rennes dopo aver ricevuto coltellate vicino a un punto di sparo, anche un bambino di cinque anni è stato ferito da colpi di arma da fuoco tre giorni dopo prima a Rennes. Fatti che hanno portato alla stessa escalation verbale da parte di alcuni politici. Lo denuncia Giordano Bardella, presidente del Raduno Nazionale “barbarie quotidiane” chi avrebbe preso il controllo del paese. Un deputato macronista, Karl Olive, vuole inviare l’esercito in questi quartieri. E il ministro dell'Interno Bruno Retailleau arriva addirittura ad evocare lo spettro di a “Messicanizzazione del Paese”vale a dire il controllo dei cartelli della droga su interi settori della nostra economia e persino sul funzionamento dei poteri pubblici.
L'obiettivo di usare parole così forti è quello di allertare l'opinione pubblica, di fare impressione, ovviamente. “messicanizzazione”suona un po' come “vettore” disegnato da Nicolas Sarkozy quasi vent'anni fa a “liberarsi della feccia”. Questo tipo di espressioni distorcono la realtà, la Francia è ancora lontana dall'essere nella situazione del Messico, ma mirano a sensibilizzare collettivamente. Al di là dell'effetto lente d'ingrandimento creato dal susseguirsi di eventi tragici in pochi giorni, bisogna valutare la portata considerevole assunta dal traffico di droga in Francia negli ultimi mesi e la sua nuova geografia che potrebbe avere gravi conseguenze politiche.
Le reti di trafficanti prendono ora di mira le aree rurali e le città di piccole e medie dimensioni. Ci siamo purtroppo abituati al massacro subito da Marsiglia dove i morti legati al narcotraffico si contano a decine ogni anno, abbiamo visto da tempo la situazione peggiorare nella periferia parigina o nell'area metropolitana di Grenoble. Ma vedere colpite città apparentemente tranquille come Valence o Poitiers può provocare uno shock nell'opinione pubblica, che rischia di convincersi che nessun territorio sarà più risparmiato. Da qui l'annuncio da parte di Bruno Retailleau di un nuovo piano di lotta al narcotraffico. C’è urgente bisogno di agire e rassicurare.
Al di là delle operazioni spettacolari, “pugni” O “posti nette”Apprezzata dai nostri leader, questa sfida richiede innanzitutto una mobilitazione transpartitica, come sanno i sindaci alle prese con questa piaga, e un’azione duratura per ottenere risultati. La preoccupazione di questo governo è che non ha quasi tempo.