Sono commenti che hanno suscitato molta reazione questa domenica 3 novembre 2024. In un'intervista a Parisien-Aujourd'hui in Francia, Catherine Vautrin, ministro del Partenariato con i Territori e del Decentramento, ha stroncato le voci che annunciavano il ritorno dell'imposta sulla casa, abolita sull'abitazione principale dal 1È Gennaio 2023 (è stato avviato nel 2018).
D’altronde il ministro lascia la porta aperta “un contributo dei cittadini al servizio pubblico”una proposta dell'Associazione dei sindaci di Francia (AMF) di cui Joël Balandraud, sindaco (UDI) di Évron (Mayenne), è vicepresidente. Quello che è anche presidente dell'associazione dei sindaci della Mayenne giudica: «La eliminazione della tassa sulla casa è stata una grande idea elettorale ma una pessima idea in termini di vita territoriale. E nel complesso, tutti i funzionari eletti a livello locale lo deplorano”.
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Il consigliere aggiunge: “Rende le cose complicate in termini di rapporto del cittadino con il suo Comune. Dobbiamo trovare un collegamento fiscale con il cittadino. Lo Stato centralizzò un’imposta locale che, oltre ad essere un’imposta, era anche un collegamento con il cittadino”. Da quando è stata abolita, l'imposta sugli alloggi è stata compensata, in particolare dall'imposta sulla proprietà. “Quindi dipende solo dai proprietari, questa base imponibile non è buona. Non è salutare per la vita locale”, continua Joël Balandraud.
“Non vogliamo rimettere più tasse”
“Dimentichiamo che anche le comunità dei comuni vivevano con una quota significativa di tasse sulla casa, questo è anche il caso del mio (Nota della redazione: è presidente della Comunità dei Comuni di Coëvrons), che oggi viene compensato dall’Iva. Ad esempio, riceverò una modifica dell’Iva che mi dice che riceveremo 240.000 euro in meno rispetto a quanto previsto”.
Joël Balandraud conclude: “I vasi comunicanti devono tornare a muoversi. Dato che i cittadini hanno vinto, non si tratta di riprenderlo, ma in ogni caso di avere un legame tra gli abitanti. Non vogliamo imporre più tasse alle persone in massa, ma che queste siano distribuite in modo diverso e che i contribuenti e le imprese possano avere un rapporto sano e normale. »