PCirca 7.000 chilometri separano la Carolina del Sud (Stati Uniti), dove vive Éric Touya, dal villaggio di Saubusse dove ha trascorso i suoi primi vent'anni con la sua famiglia di contadini. Una distanza che non ha impedito al professore di letteratura della Clemson University di conservare parte del suo cuore e della sua mente nella cittadina attraversata dall'Adour.
Ritornando ogni estate, Éric Touya ha visto il territorio rurale in cui è cresciuto influenzato da sviluppi tecnologici, economici e sociali che hanno cambiato profondamente attività e stili di vita. Combinando la sua carriera accademica attorno alla letteratura, all'etica e alle scienze sociali, con il suo attaccamento al paese della sua infanzia, l'accademico ha appena pubblicato un lavoro intitolato “Pensando alla ruralità in Aquitania, Saubusse (1930-2020)” ( 1).
La figlia di Franco
“Quando sento Saubusse, sono rattristato nell’apprendere della morte di persone che conoscevo, soprattutto di una certa età. Ho avuto l’idea di raccogliere le testimonianze di Sibusates, 80 anni e più, e di salvaguardare attraverso i loro racconti il patrimonio immateriale del borgo fatto di storie individuali e collettive affinché la loro memoria non svanisca nell’oblio”, spiega Éric Touya.
Attraverso le testimonianze, il lettore si immerge nella vita del paese prima, durante, poi dopo la seconda guerra mondiale, conoscendo figure locali come il maestro, il parroco, o altre personalità sibusatesi che restano nella memoria.
Se impariamo molto sulle mentalità e sugli usi e costumi del passato, sorridiamo anche per certi aneddoti citati. Così il grande gioco del 1936 consisteva, per i ragazzi dell'epoca, nello sfidarsi in una corsa su ciascun lato della ringhiera del ponte. Finì una volta nell'Adour per uno dei protagonisti, fortunatamente accolto da uno dei pescatori del fiume. Verremo a conoscenza anche della presenza discreta della figlia di Franco durante la guerra di Spagna, al riparo del Caudillo.
Raggiungere le generazioni più giovani
Nonostante la distanza, l'autore ha potuto realizzare molte delle 17 interviste a distanza, assistito da Yvon Loubelle, di Sibusate, anch'egli appassionato di storia. “Ho cercato di individuare una continuità narrativa attorno a più assi: il patrimonio materiale e immateriale, che comprende la conoscenza del borgo e la memoria del passato; il territorio attraverso il racconto dell'evoluzione dell'agricoltura; lo studio del tessuto economico e della neoruralità; e la trasmissione attraverso la quale gli anziani dimostrano il loro impegno nella vita culturale, religiosa e associativa del villaggio”, spiega Éric Touya.
L'accademico intende che il suo lavoro arrivi nelle mani dei giovani. “Una delle sfide del libro è aiutarli a scoprire il luogo che condividono con coloro che li precedono. Questa conoscenza è fondamentale per il loro impegno per la vita futura della città. Altra ambizione del lavoro è far sentire alle persone il legame organico che unisce ciascuno di noi ad un borgo, alla sua storia e al suo territorio. »
(1) Stampa dell'Università di Bordeaux 2024