Mentre la violenza legata al traffico di droga si intensifica in Francia, un quadro cupo emerge dalle città in cui le bande, ora soprannominate “narcoracailles”, stanno gettando il paese in una spirale di terrore. Aumentano le sparatorie, i rapimenti e le esecuzioni, lasciando un segno indelebile di estrema violenza. La criminalità sta diventando più feroce e le bande non esitano più a reclutare giovanissimi, a volte a partire dai 9 anni, offrendo a questi bambini una vita spaventosamente breve.
Le cifre sono agghiaccianti: secondo il Viminale, 182 casi di regolamento di conti nella prima metà del 2024, tra omicidi e tentati omicidi. Tra questi 182 casi, hanno perso la vita 42 persone, un focolaio senza precedenti che testimonia la guerra spietata tra i clan. La scorsa settimana, un bambino di 5 anni è stato preso di mira in una sparatoria a Rennes. A Marsiglia, un adolescente di 15 anni, aspirante sicario, è stato atrocemente assassinato, mentre un conducente di VTC è stato giustiziato da un giovane “sicario” di soli 14 anni, per la somma di 50.000 euro. Queste scene, che evocano le sanguinose vendette dei cartelli messicani, precipitano la Francia in un clima di violenza insopportabile.
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Marsiglia: simbolo di un “fiasco” di sicurezza
A Marsiglia, città emblematica delle lotte tra narcotrafficanti, dall'inizio dell'anno sono stati registrati 84 omicidi legati al narcotraffico. Il programma “Marseille en grand”, lanciato da Emmanuel Macron con l’ambizione di “ripulire” la città, sembra oggi lontano dalle promesse. Nonostante migliaia di operazioni di smantellamento, il flusso di droga e armi continua ad inondare i quartieri.
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Di fronte a questa situazione, la polizia non resta inattiva. Da gennaio sono state effettuate 16.000 operazioni di smantellamento e 12.500 sospetti posti in custodia di polizia. I sequestri sono impressionanti: sono state confiscate cinque tonnellate di cannabis, più di 200 kg di cocaina, 800 armi e milioni di euro di proventi criminali. Tuttavia, le reti sembrano ricostituire le loro forze quasi istantaneamente, rendendo gli sforzi della polizia insignificanti rispetto alla portata del traffico di droga.
Un piano Marshall per salvare i territori
I funzionari eletti locali, disperati, lanciano l’allarme. Per Bruno Retailleau e Didier Migaud, ministro della Giustizia, è giunto il momento di ripartire. Venerdì prossimo, a Marsiglia, sveleranno una serie di misure eccezionali per cercare di spezzare questa macabra dinamica. C'è chi invoca addirittura un “Piano Marshall” per le periferie francesi, ritenendo che solo interventi massicci potranno riportare la sicurezza nelle città afflitte dalla criminalità.
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Le autorità si trovano di fronte a una grande sfida: impedire che i quartieri di Lione, Nantes o Grenoble cadano nella violenza della droga. “Siamo a un punto di svolta”, ha dichiarato venerdì scorso il ministro dell’Interno. Per molti, questa ondata è l’ultima possibilità per evitare che la Francia, afflitta da un’insicurezza dilagante, diventi un giorno come Veracruz o la periferia del Messico.