Lotto. Quale riconoscimento per i caregiver? Domanda senza una vera risposta…

Lotto. Quale riconoscimento per i caregiver? Domanda senza una vera risposta…
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Jean-Claude Bonnemère

Pubblicato il

2 novembre 2024 alle 7:00

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Martedì 8 ottobre 2024, per la prima edizione del giornata dei caregiver organizzato nel Lotto, Labastide-Murathanno risposto 250 operatori sanitari! La prova che è giunto il momento di aprire il vaso di Pandora… Obiettivo: scambiare e comunicare su sistemi, soluzioni e servizi esistenti, sia a livello nazionale e dipartimentale.


Se la giornata è iniziata con l'intervento degli attori che hanno proposto brevi scenette che raccontavano la vita dei caregiver, a loro è stata subito data la parola attraverso domande e risposte tra caregiver e professionisti del supporto. Inoltre, durante tutta la giornata era presente un villaggio che riuniva i principali attori del Lotois rispondendo alle esigenze degli operatori sanitari.

1 persona su 4 è o diventerà caregiver

Tra gli interventi notati ed elogiati da tutti i partecipanti, ricorderemo la formula concisa di Laurence Alidor, direttore del dipartimento di solidarietà del Lot: “Con 11 milioni di operatori sanitari in Francia, gli operatori sanitari rappresentano la più grande società di aiuto in patria nel nostro Paese. Potremmo aggiungere che questa azienda ha il vantaggio di offrire manodopera gratuita che non blocca le rotatorie e non fa mai scioperi.

In altre parole, se tutti riconoscono l’utilità e la ricchezza rappresentate dalle badanti, i politici sembrano avere difficoltà ad affrontare l’argomento. Eppure, secondo gli esperti, 1 persona su 4 è o diventerà caregiver! Si stima che entro il 2050 un milione di persone diventeranno operatori sanitari per gli anziani. Questi dati sono in realtà lo specchio di una vera e propria rivoluzione antropologica dalla quale non possiamo più tirarci indietro: come il cambiamento climatico, anche la popolazione sta invecchiando. Da due anni, però, è chiaro che il governo è fermo su questo tema, rendendo la politica della vecchiaia un vero e proprio punto cieco. Lo status di badante non è ancora riconosciuto, le badanti devono avere più diritti e aiuti economici, soprattutto quando oggi restano vacanti 25mila posti di colf a causa della mancanza di personale.

Allenarsi di più e con urgenza

Tra i rappresentanti del Dipartimento accogliamo con favore la presenza del suo presidente Serge Rigal. Secondo lui tutta la questione sta nel riconoscimento e nella promozione della professione di aiuto domestico. Abbiamo bisogno di maggiore e urgente formazione per rispondere all’invecchiamento e quindi ai crescenti bisogni della popolazione. Cita in particolare un problema ricorrente riscontrato fino ad oggi, vale a dire il fatto che “la collaboratrice domestica non è né una donna delle pulizie né un'infermiera”. Attraverso questa formula laconica comprendiamo facilmente la difficoltà per gli operatori sanitari di trovare chi possa rispondere ai bisogni sul campo.

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Oggi i diritti dei caregiver sono in realtà limitati a due: il “diritto alla tregua” e il “congedo di cura”. Al di là del fatto che è largamente insufficiente, tra ciò che esiste e la realtà ci sono mesi di attesa, un vero labirinto amministrativo e operatori sanitari allo stremo. Se i nervi della guerra sono innegabilmente finanziari, possiamo mettere in discussione queste non scelte delle politiche pubbliche francesi che rivelano una visione a breve termine, perché i caregiver di oggi sono i malati di domani! Si dice che un caregiver su 3 se ne andrà prima del proprio caro, ma in che stato si troverà anche chi lo curerà avrà un costo! Speriamo che questo primo giorno di “visibilità” degli operatori sanitari nel nostro reparto sia solo il primo piccolo passo verso nuovi propositi adeguati all'evoluzione della nostra società.

Link utile: https://maboussoleaidants.frLeggi: Guida per gli operatori sanitari, Hélène Rossinot

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