In sostanza, ritiene che solo un giudice degli affari militari possa indagare – come di solito avviene nei casi che coinvolgono personale militare in servizio, tranne nei casi di “connessione”.
Ai loro occhi, il «azioni» sospetti contrabbandieri e soldati “non sono impegnati contemporaneamente, né a seguito di consultazione” e quindi non può essere preso in considerazione “imparentato”.
Tuttavia, la Corte d’appello di Parigi ha recentemente respinto le loro richieste.
“Nessuna possibilità”
L’AFP era a conoscenza degli argomenti a sostegno della sua decisione del 2 ottobre.
I reati contestati ai militari e ai presunti contrabbandieri, anche se lo sono “di diversa natura”, Sono “collegati da un nesso causale”ha stimato la camera investigativa.
“La mancata assistenza”imputato ai militari, “non esisterebbe senza il reato iniziale di favoreggiamento dell’ingresso e del soggiorno illegale di una banda organizzata”attribuito ai contrabbandieri.
I due reati quindi “raggiunto un risultato comune”.
Innanzitutto i trafficanti: la rete sembra essere organizzata in due rami, afghano e iracheno, e il costo della traversata ammonta a 3.200 euro a persona.
Una perizia effettuata sulla barca ha permesso di stabilire che la canoa lo era “totalmente inadatto per attraversare la Manica”.
“Sovraccarico”, senza “giubbotti di salvataggio sufficienti” In “nessun mezzo di segnalazione e localizzazione”, et “senza nemmeno un capitano esperto”… “Gli occupanti non avevano alcuna possibilità di poter affrontare qualsiasi evento in mare”, – sottolinea la corte d’appello.
In secondo luogo, cade la giurisdizione “l’assenza di aiuti efficaci forniti dai soldati CROSS” mentre i passeggeri avevano “segnalato in pericolo”.
“Nessun aiuto fornito”
È “tutte queste circostanze concrete”, “collegate insieme nel tempo e nello spazio”che ha alimentato “la stessa situazione pericolosa”.
Lo stesso giudice istruttore deve quindi poter indagare per accertare “tutti i comportamenti che avrebbero potuto portare al naufragio”ha stabilito la corte d’appello.
Dovrà pronunciarsi anche la Corte di Cassazione, la massima corte del sistema giudiziario: almeno un militare ha presentato ricorso.
Questo naufragio, la peggiore tragedia migratoria registrata nella Manica, aveva generato un aumento della tensione tra Parigi e Londra, che si sono scaricate a vicenda le responsabilità.
Secondo gli elementi dell’indagine, richiamati dalla Corte d’Appello, l’imbarcazione si trovava alle 2.05 in acque francesi, a 1,1 chilometri dalle acque inglesi.
Da “già diverse decine di minuti”, le persone a bordo chiedevano aiuto.
CROSS ha poi raccontato ai migranti “che sarebbe arrivata una nave di salvataggio “, ma lui “non si impegnerà in mezzi di emergenza”.
Alle 2:28 la barca si trovava nelle acque inglesi.
“Molte chiamate” della barca a cui è stato concesso il soccorso britannico “l’attenzione dei soccorsi francesi, ma non verrà preso alcun mezzo”.
Ultima chiamata registrata alle 4:34