L’edicola smaltata di Saint-Etienne è uno dei gioielli più belli dell’arte romanica del Limosino. Nel luglio 1991 fu rubato dalla sua chiesa a Corrèze. Uno sguardo indietro a questo incredibile furto che non ha rivelato tutti i suoi misteri.
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A nord-est di Tulle, nella Corrèze, la città di Gimel è nota per le sue famose cascate, “il primo sito classificato in Francia”, precisa il quadro storico del sito del municipio.
Ma il piccolo paese custodisce anche un altro tesoro, vero, all’interno della sua chiesa. Questo è il santuario smaltato di Saint-Etienne. Risale al secondo quarto del XII secolo. L’oggetto, uno dei resti romanici più belli del Limosino, fu classificato nel 1891. L’inventario dei monumenti storici lo descrive come segue: : “SAll’anima di legno che ha la forma di una casa sollevata su quattro gambe (…) sono inchiodate piastre di rame smaltato. )”. Oggi i visitatori possono ammirarlo dietro un impressionante sistema di sicurezza, a “vero bunker” secondo il sindaco. L’oggetto è quindi diventato inaccessibile.
Ma non è sempre stato così.
Nella notte tra il 22 e il 23 luglio 1991, la chiesa di Gimel-les-Cascades fu vittima di un furto con scasso : sono stati rubati numerosi oggetti religiosi di valore e il santuario di Saint-Etienne. L’intero villaggio è in subbuglio.
Ma un anno dopo, è un miracolo : il santuario riappare in Italia. La troviamo con un ricevitore a Bologna. Ma ci vorrà più di un anno e mezzo perché la cittadina lo riporti a Corrèze dove ora è protetto nella sua cassaforte di vetro.
Trentatré anni dopo, il caso non ha ancora svelato tutti questi misteri : i ladri non sono mai stati identificati e gli altri oggetti rubati non sono mai stati ritrovati.
Racconto di questa storia nel rapporto di Julie Radenac, Laurent Du Rusquec e Alain Lafeuille. Con la partecipazione di Alain Sentier, sindaco di Gimel dal 1989 e Michèle Andriessens, artigiana d’arte a Gimel-les-Cascades.
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Uno sguardo all’incredibile storia del furto del santuario smaltato di Saint-Etienne, nella Corrèze. Gli eventi hanno avuto luogo nella città di Gimel-les-Cascades nel luglio 1991. Relatori: Alain Sentier, sindaco di Gimel dal 1989 e Michèle Andriessens, artigiana d’arte a Gimel-les-Cascades. Relazione di J. Radenac, L. Du Rusquec e A. Lafeuille.
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