Tra attese e alterchi, sale la tensione durante l’occupazione filo-palestinese all’UNIGE – rts.ch

Tra attese e alterchi, sale la tensione durante l’occupazione filo-palestinese all’UNIGE – rts.ch
Tra attese e alterchi, sale la tensione durante l’occupazione filo-palestinese all’UNIGE – rts.ch
-

A Ginevra, gli studenti filo-palestinesi che da martedì occupano l’Uni Mail non hanno ancora potuto discutere pubblicamente con il rettore dell’istituto Audrey Leuba. Allo stesso tempo, si sono verificati scontri tra attivisti filo-palestinesi e filo-israeliani.

Più di 400 persone si sono radunate nell’atrio principale dell’Uni Mail e contro le transenne delle gallerie circostanti, sperando di vedere la rettrice Audrey Leuba per un dibattito pubblico. L’annuncio della sua assenza è stato accolto con fischi fragorosi e grida che chiedevano le sue dimissioni.

Da parte della direzione dell’Università di Ginevra (UNIGE), riteniamo che al momento non sussistano le condizioni per un dialogo pacifico. L’istituzione chiede in particolare che cessi l’occupazione notturna di Uni Mail, ha spiegato il portavoce Marco Cattaneo.

Per UNIGE l’occupazione dell’edificio al di fuori degli orari di apertura è considerata “una situazione di illegalità”. Tuttavia in questa fase non è previsto l’uso della forza per allontanare gli studenti perché il dialogo esiste.

Sabato si riunisce nuovamente il comitato scientifico istituito dal rettorato per discutere del ruolo dell’università nel dibattito pubblico, ha ricordato Marco Cattaneo. Ai dibattiti partecipano tre rappresentanti del movimento studentesco per la Palestina.

Alterchi quasi evitati

Mentre la manifestazione procedeva senza intoppi, circa 20 attivisti filo-israeliani sono entrati nella lobby di Uni Mail a metà pomeriggio. Si sono levati canti a sostegno del regime israeliano, mentre gli attivisti filo-palestinesi hanno osservato un minuto di silenzio per le vittime di Gaza.

Ci sono stati un tumulto e uno scoppio di rissa, ma i servizi di sicurezza degli studenti filo-palestinesi hanno formato un cordone sanitario attorno per evitare che l’incidente si trasformasse in una tragedia, soprattutto a causa della sproporzione del numero di persone nei due campi. Alla fine i manifestanti si sono dispersi pacificamente.

Gli attivisti filo-israeliani erano membri della comunità ebraica di Ginevra, accompagnati da Mikhael Benadmon, il rabbino capo della città. Prima del minuto di silenzio, avevano chiesto un “tavolo aperto” per poter dialogare con il collettivo, cosa che hanno rifiutato perché non rientrava nel quadro del programma, ha spiegato un attivista filo-israeliano.

Manifestanti filo-israeliani si sono uniti al raduno di studenti filo-palestinesi all’UNIGE. [RTS]

Sotto situazione di tensione

Marco Cattaneo ritiene che la linea rossa della sicurezza per tutti gli utenti universitari sia stata superata. Ciononostante ha voluto ringraziare gli studenti per la loro calma e per aver formato questo cordone di sicurezza che ha potuto evitare che la situazione degenerasse.

Se per il momento non verrà dato un ultimatum, l’UNIGE chiede con sempre maggiore insistenza la partenza, durante la notte, degli occupanti. Inizialmente la partenza sarebbe dovuta avvenire giovedì, condizione necessaria per partecipare ad un consiglio scientifico incaricato di esaminare, tra l’altro, le relazioni dell’UNIGE con i suoi omologhi israeliani.

Oggetto della radio: Mohamed Musadak

Adattamento web: Raphaël Dubois con ats

-

PREV Niente Joe Biden in Svizzera al vertice di pace
NEXT La Grosse Journe Recycleries (ex sito di segheria) Moustey