L’argomento è molto delicato, come per ogni progetto di realizzazione di un parco eolico in mare. Ricordiamo le tensioni generate dal progetto di realizzazione del parco nella baia di Saint-Brieuc. Il prefetto marittimo dell’Atlantico è tornato, questo mercoledì 16 ottobre, a Brest, sui lavori di scambi e raccolte di dati realizzati sulle future aree di installazione di questi grandi parchi eolici offshore.
“Aree favorevoli allo sviluppo”
Senza dettagliare il risultato di questo lavoro a lungo termine, Jean-François Quérat lascia che siano i quattro ministri annunciati giovedì a Fécamp a svelare queste “zone favorevoli” allo sviluppo degli impianti eolici offshore. Si tratta di zone che devono ancora essere oggetto di discussione di studi da affinare. “Uno di questi è rappresentato nel nord del Finistère e della Côtes-d’Armor, sufficientemente lontano dalle zone di separazione del traffico o dai parchi marini”, assicura il prefetto marittimo dell’Atlantico.
Cinquanta parchi eolici marini entro il 2050
La Francia punta a 17 parchi eolici marini per il 2035 e una cinquantina entro il 2050, rispetto ai soli due completati, a Saint-Nazaire e Saint-Brieuc, e ai tre futuri parchi a venire. Ciò significa che le esigenze di spazio devono essere chiaramente definite per realizzare le decine di parchi futuri. La Francia vuole produrre 45 GW nel 2050 (1,8 GW al momento con Saint-Brieuc e Saint-Nazaire per un totale di 3 GW quando saranno in esercizio i primi cinque parchi) e fare dell’eolico offshore la seconda fonte di produzione di elettricità dopo il nucleare . “I ministri interessati presenteranno questo giovedì le zone favorevoli allo sviluppo dell’energia eolica offshore, tra cui una situata nel nord del Finistère”, ha confermato mercoledì Jean-François Quérat.
