“Preciso, adattabile e molto efficace: il Marocco equipaggia i suoi F-16 con missili plananti americani AGM-154C”, rivela il sito di informazioni Il 360. È stato il Pentagono ad approvare, quasi un mese fa, la consegna al Marocco di una quarantina di missili di questo tipo per un prezzo di 250 milioni di dollari (circa 226 milioni di euro). Una consegna imminente che “mira a rafforzare le capacità di un importante alleato non NATO, che continua a essere una forza importante per la stabilità politica e il progresso economico nel Nord Africa”, commenta il Dipartimento della Difesa americano.
Prodotti dalla società Raytheon, questi missili sono in grado di colpire obiettivi a medio raggio, da 22 a 120 chilometri di distanza, giorno e notte, con notevole precisione, anche in caso di maltempo. Un tipo di equipaggiamento militare chiamato “Spara e dimentica” (“spara e dimentica”) nel gergo. Una volta lanciati, questi missili non necessitano di ulteriore pilotaggio per raggiungere il bersaglio.
Affrontare le minacce attuali e future
Secondo Il 360, questa nuova acquisizione militare “migliorerà la capacità del Marocco di affrontare le minacce attuali e future, compresa la difesa efficace delle rotte marittime critiche”. Una volta che il contratto sarà approvato dalla Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti, il Marocco lo diventerà “il primo paese africano ad acquisire questo tipo di munizioni di precisione”, osserva il sito di informazione.
Una dinamica affermata orientata agli armamenti, che non manca di preoccupare ulteriormente il vicino algerino. In un vero e proprio atto d’accusa contro il Marocco, La Patrie News ritiene che l’obiettivo del Marocco sia più offensivo che difensivo. “L’obiettivo è uccidere, terrorizzare e imitare l’alleato e complice israeliano a Gaza”, ipotizza il sito di notizie, chi aggiunge che lui “È giunto il momento di porre fine (con la forza, se necessario) ai crimini indicibili e alle azioni terroristiche compiute dall’asse Rabat-Tel Aviv”.
Discorso e azioni bellicosi da entrambe le parti, che confermano la delicatezza della situazione descritta in un rapporto dell’Istituto per l’analisi delle relazioni internazionali, think tank italiano, e rilanciato dal sito di informazione tunisino Telegrafo tunisino. “Vedremo in futuro una nuova guerra della sabbia tra Marocco e Algeria?” chiede il rapporto, che lo indica “Rabat sta conducendo una vasta campagna per modernizzare ed espandere le capacità operative delle sue forze armate, con il sostegno di Stati Uniti e Israele”.
Verso un riavvicinamento tra russi e algerini
Il think tank italiano ricorda che la questione del Sahara Occidentale e il sostegno algerino al Polisario indipendentista continuano ad inasprire le relazioni tra Algeria e Marocco, che hanno interrotto le relazioni diplomatiche nel 2021.
“Le tensioni al confine tra Marocco e Algeria restano elevate e qualsiasi incidente potrebbe innescare una vera crisi nel Nord Africa, presentando uno scenario catastrofico in grado di destabilizzare il fragile equilibrio della regione”, possiamo leggere nel rapporto.
In un’intervista alla radio spagnola Far fronte, Lo dice il Marocco, l’ammiraglio spagnolo in pensione Juan Rodríguez Garat, ex alto ufficiale della marina spagnola “spende molti soldi in armamenti e riarmamenti pensando all’Algeria”.
In termini di armamenti, l’Algeria non è da meno, come testimoniano diversi articoli sul sito specializzato Difesa Arabia, che rivelano in particolare che la Russia vuole incrementare la cooperazione militare con l’Algeria, con la probabile consegna di bombardieri Su-34 per “rafforzare le capacità di difesa dell’Algeria”.