La storia potrebbe intitolarsi “Le tribolazioni dei cinesi nel Pas-de-Calais”, in omaggio a Jean-Paul Belmondo. Un mese fa, nel piccolo villaggio di Cléty, vicino a Saint-Omer, sarebbero dovuti arrivare 250 tecnici e operai cinesi. Oggi il municipio comunica ai suoi 800 abitanti che ciò “non è più rilevante”, riferisce La voce del Nord. Spiegazioni.
Tutto inizia con il progetto di decarbonizzazione di un cementificio, attività particolarmente inquinante, situato a una decina di chilometri di distanza, a Lumbres, vicino a Saint-Omer. Per due anni la società Eqiom si occuperà della costruzione del nuovo forno di questo cementificio. E in questo ambito i cinesi sono i grandi specialisti.
Soggiornare in un campeggio?
A partire da settembre è quindi prevista una squadra proveniente dalla Cina che si metterà al lavoro. Problema: dove alloggiare queste 250 persone per tutta la durata dei lavori?
La comunità dei comuni del Pays de Lumbres (CCPL), l’autorità locale che segue questo progetto denominato K6, aveva trovato un terreno disponibile a Cléty per installare 200 bungalow e un centro di ristorazione collettiva.
Tuttavia, evidentemente, l’8 aprile, data dell’incontro pubblico sull’argomento, gli abitanti del paese e il sindaco si sono trovati di fronte al fatto compiuto, senza consultazione. Piccole tensioni. Poi, nella svolta definitiva, il comune di Cléty ha informato i suoi cittadini che “l’arrivo di lavoratori cinesi nel comune non era più rilevante”.
Ultimo scenario prospettato dal municipio: i lavoratori cinesi finirebbero per essere “alloggiati in un campeggio a Audincthun” per “motivi economici”. Oppure a venti chilometri dal posto di lavoro invece che a dieci. Per quanto riguarda l’impronta di carbonio legata a un progetto di decarbonizzazione, è già fallito.
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