Di El Fatini Fatine
Le tensioni continuano ad aumentare nel settore sanitario. Dopo gli studenti di medicina, sono ora gli studenti di infermieristica a farsi avanti. Un programma di protesta intensificato, che comprende l’organizzazione di sit-in locali accompagnati da marce il 9, 10, 11 ottobre, nonché il 15, 16 e 17 ottobre 2024, è annunciato dal Comitato nazionale di coordinamento degli infermieri laureati disoccupati. E per una buona ragione, politiche qualificate” di inaccettabile » nel settore sanitario.
Di fronte al disagio dei professionisti del settore e degli studenti di infermieristica, il Comitato Nazionale di Coordinamento degli Infermieri Laureati Disoccupati (CNC) ha annunciato, in un comunicato stampa, l’organizzazione di una manifestazione nazionale di protesta venerdì 25 ottobre 2024, accompagnata dal boicottaggio dei corsi e tirocini ospedalieri. Queste proteste si aggiungeranno ai sit-in e alle marce locali previsti per il 15, 16 e 17 ottobre 2024, con l’uso di fasce nere al braccio in tutti gli istituti di formazione infermieristica. L’obiettivo era quello di esprimere il malcontento e la frustrazione degli studenti di infermieristica.
In questo senso, il comunicato stampa sottolinea la loro indignazione per le politiche che definiscono “inaccettabili”. Tra questi l’integrazione dei dipendenti pubblici degli enti locali nella formazione erogata dai loro istituti senza rispettare le condizioni richieste nonché la mancanza di chiarezza riguardo alla durata dei loro studi. Qualcosa che rappresenta, secondo loro, un flagrante attacco alla professione e all’integrità delle scienze infermieristiche.
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Va notato che gli studenti deplorano anche il deterioramento delle infrastrutture degli istituti, che ora non sono più in grado di accogliere il crescente numero di studenti. Così come denunciano con forza il loro sfruttamento per colmare senza compenso la carenza di personale infermieristico.
Di fronte a questa situazione, gli studenti di infermieristica minacciano di iniziare uno sciopero aperto di studi e tirocini sul campo, nonché raid nazionali. Un modo per far sentire la loro voce e le loro istanze rimaste inascoltate.
In questo contesto teso in cui il settore sanitario vive al ritmo degli scioperi, sembra essenziale, addirittura imperativo, stabilire un dialogo sereno e ascoltare queste voci per poter ripristinare la fiducia tra gli studenti e il governo e, allo stesso tempo, allo stesso tempo, creare opportunità, soluzioni durature in grado di alleviare le tensioni che affliggono questo settore e offrire agli infermieri e ai medici di domani una formazione di qualità e condizioni favorevoli di tirocinio.
Perché, ricordiamolo, la loro competenza, la loro dedizione e la loro compassione sono i pilastri su cui poggia l’intero sistema sanitario. Ecco perché tutti i soggetti interessati sono chiamati a lavorare fianco a fianco per unire i propri sforzi e promuovere queste nobili professioni.