Il disagio dei voli notturni per i residenti nelle vicinanze dell’aeroporto continua a superare le comunità confinanti con Cointrin. Questi, riuniti in associazione (ATCR-AIG) dal 2002, hanno intrapreso un’azione legale poche settimane fa. L’ente (che riunisce attualmente sedici comuni ginevrini, tre vodesi, otto dell’Ain/F e due dell’Alta Savoia/F), ha presentato ricorso contro l’accordo sugli obiettivi concluso quest’estate tra lo Stato ginevrino e l’aeroporto. “Ciò che vogliamo è che la Camera amministrativa della Corte di giustizia affermi che questo accordo non è conforme alla legge”, spiega Mathias Buschbeck, presidente dell’ATCR-AIG.
Per colui che è anche consigliere amministrativo dei Verdi di Vernier, questa inosservanza è “molto chiara: il documento non contiene né misure concrete per ridurre i fastidi notturni, né indicatori che permettano di misurare il percorso verso tale riduzione”.
Tuttavia, in seguito all’adozione da parte del popolo, quasi cinque anni fa, dell’iniziativa “Per una gestione democratica dell’aeroporto di Ginevra”, la legge (LAIG) che disciplina Cointrin è stata rivista. L’articolo 5 precisa in particolare che “l’accordo sugli obiettivi definisce tutte le misure adeguate per limitare i disturbi dovuti al traffico aereo” e “precisa gli indicatori che consentono di valutare l’efficacia di tali misure e il raggiungimento degli obiettivi”.
In un comunicato stampa diffuso venerdì mattina, l’associazione deplora inoltre che le raccomandazioni formulate dalla “Commissione consultiva per il sostegno all’evoluzione della piattaforma aeroportuale”, istituita a seguito del voto sulla suddetta iniziativa, siano “rimaste lettera morta”. Giudica così che “la volontà popolare non è stata rispettata”.
L’ATCR-AIG indica che l’anno scorso “sulla pista di Ginevra sono stati registrati 9.618 movimenti tra le 22:00 e le 6:00, ovvero più di ventisei a notte in media”. Mathias Buschbeck spera che l’azione legale avviata costringa lo Stato e l’aeroporto “a tornare con un nuovo accordo”.