Impatto sugli studi di impatto ambientale e riabilitazione del sito

Impatto sugli studi di impatto ambientale e riabilitazione del sito
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La Corte dei conti del Senegal (Cour des Comptes) ha individuato incongruenze e contraddizioni tra il Codice Minerario e il Codice Ambientale? riguardante gli studi di impatto ambientale (VIA) e la riabilitazione dei siti per attività minerarie. Il rapporto, intitolato “Audit delle procedure di controllo e monitoraggio delle operazioni minerarie 2019-2021 Progetto di relazione finale”, invita il Ministero delle Miniere e della Geologia, insieme al Ministero dell’Ambiente, ad adottare le misure necessarie per armonizzare questi codici e garantire protezione efficace dell’ambiente.

Risultati principali

– Il Codice Minerario e il Codice Ambientale prevedono requisiti VIA diversi per le operazioni minerarie.
– Il Codice Minerario esenta dalla VIA? operazioni minerarie semimeccanizzate, cave pubbliche e cave private temporanee, mentre il Codice dell’Ambiente le rende obbligatorie per tutte le imprese le cui attività hanno un impatto sull’ambiente.
– Questa incoerenza crea confusione e nuoce all’efficacia degli studi di impatto ambientale.

Esistono inoltre contraddizioni riguardo al metodo e alla responsabilità del ripristino del sito.
– Il Codice Minerario del 2003 prevedeva il ripristino al termine della vita della miniera, mentre il Codice Forestale del 1998 prescriveva il ripristino progressivo limitato alle cave private a cielo aperto.
– Il Codice Minerario del 2016 non chiariva la questione e il decreto attuativo indicava che il ripristino doveva essere effettuato al termine dello sfruttamento.
– C’è confusione anche riguardo all’ente responsabile del ricevimento dei contributi al fondo di riabilitazione.
– Il Codice Minerario del 2003 imponeva alle società di aprire un conto fiduciario presso una banca commerciale, mentre il decreto del 2009 specificava che i fondi dovevano essere depositati presso la Caisse des Dépôts et Consignations (CDC).
– Questa ambiguità ha ritardato la creazione del fondo e ha ostacolato la mobilitazione delle risorse per il ripristino dei siti.

Raccomandazioni

La Corte dei conti raccomanda quanto segue:

– Armonizzare il Codice Minerario e il Codice Ambientale, per quanto riguarda i requisiti VIA per le operazioni minerarie.
– Definire chiaramente il metodo e la responsabilità per il ripristino del sito.
– Designare un soggetto chiaro e inequivocabile cui ricevere i contributi al fondo di riabilitazione.
– Adottare tutte le misure necessarie per recuperare tutti i contributi dovuti al fondo.
– Aggiornare gli ESMP e i bilanci associati, rivedere il quadro giuridico ed esplorare la possibilità di affidare la gestione del fondo al CDC.
– Affrontare l’assenza di ESMP per alcune VIA e la mancanza di valutazione quantificata dei piani di riabilitazione.
– Garantire che le VIA comprendano ESMP quantificati e piani di riabilitazione.

Le incongruenze e contraddizioni tra il Codice Minerario e il Codice Ambientale hanno creato confusione, danneggiato la tutela dell’ambiente e ritardato il ripristino dei siti minerari. Le raccomandazioni della Corte dei conti costituiscono un passo avanti positivo per porre rimedio a questi problemi e garantire un quadro normativo più coerente e rispettoso dell’ambiente per le attività minerarie in Senegal.

Implementando queste raccomandazioni, il governo può contribuire a proteggere l’ambiente e garantire che le compagnie minerarie operino in modo responsabile.

#Senegal

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