sospensione degli oppositori alla vaccinazione anti Covid, quattordici sentenze rese di cui quattro annullamenti

sospensione degli oppositori alla vaccinazione anti Covid, quattordici sentenze rese di cui quattro annullamenti
sospensione degli oppositori alla vaccinazione anti Covid, quattordici sentenze rese di cui quattro annullamenti
-

In sostanza non c’è nulla da eccepire, il personale sanitario, amministrativo e dei servizi ospedalieri doveva essere vaccinato contro il Covid.

Nella forma, alcune procedure di sospensione del lavoro e di pagamento degli stipendi degli oppositori a questa vaccinazione obbligatoria non erano conformi.

Il tribunale amministrativo di Poitiers è stato investito di trenta ricorsi presentati dal personale ospedaliero della regione che si era mobilitato aumentando il numero delle manifestazioni.

Di questa massa di documenti esaminati il ​​27 aprile, sono state appena emesse quattordici decisioni. Espongono nel dettaglio le argomentazioni dei giudici e tracciano così il percorso tracciato per le sedici sentenze pendenti entro la fine della settimana.

Mancanza di informazioni sui rischi derivanti dal rifiuto della vaccinazione obbligatoria

La prima cancellazione pronunciata riguarda un’assistente infermieristica che lavora presso il centro ospedaliero Nord-Deux-Sèvres a Parthenay. È stata sospesa senza stipendio dal 17 settembre 2021.

Il problema, rileva la sentenza di lunedì 29 aprile 2024, è che la badante non è stata informata personalmente, “senza indugio e prima dell’emanazione del provvedimento impugnato”, delle conseguenze del suo rifiuto di vaccinarsi.

Essa non poteva quindi usufruire di giorni di ferie annuali per ridurre la durata del periodo durante il quale era stata privata delle risorse.

Il tribunale ha inoltre respinto la sua richiesta relativa al pagamento dello stipendio durante la sospensione; non funzionava in modo così logico da non doverlo percepire.

Due giorni troppo presto!

Anche un magazziniere dell’ospedale di Saintes ha ottenuto l’annullamento molto parziale della sua sospensione.

È entrata in vigore due giorni prima della data di entrata in vigore fissata per il 17 settembre 2021. Il magazziniere verrà quindi retribuito solo per i due giorni del 15 e 16 settembre in cui avrebbe dovuto ricevere lo stipendio.

Un’infermiera della Charente-Maritime ha ottenuto anche l’annullamento molto parziale della sua sospensione su un punto specifico: il divieto di svolgere un’altra attività retribuita durante la sospensione.

Obbligo di sanità pubblica

Per gli altri richiedenti respinti, il tribunale amministrativo ha osservato che il quadro stabilito per la vaccinazione obbligatoria era chiaramente definito.

La legge del 5 agosto 2021 prevedeva a “motivo specifico di sospensione delle funzioni […] giustificato da un obiettivo di sanità pubblica accompagnato da garanzie per gli agenti”. L’argomento della sanzione disciplinare è stato quindi spazzato via.

Proprio come chi contestava l’obbligatorietà della vaccinazione. Il tribunale ritiene che il provvedimento, riguardante le persone che lavorano in una struttura sanitaria, non lo fosse “sproporzionato rispetto all’obiettivo di sanità pubblica perseguito e non lede il diritto alla vita e all’integrità fisica”.

Niente porcellini d’India

Infine, i magistrati di Poitiers hanno ritenuto che i vaccini non fossero in alcun modo farmaci sperimentali e che le persone vaccinate fossero cavie dal momento in cui i vaccini erano stati validati dall’Agenzia europea per i medicinali.

-

PREV SENEGAL-GENDER-ECONOMIA / Hamady Hounaré: un attore della società civile chiede maggiore sostegno alle donne imprenditrici – Agenzia di stampa senegalese
NEXT Per 2 mesi a Montsûrs, la MGM presenta opere franco-inglesi