diverse organizzazioni denunciano il costo della disoccupazione per i lavoratori transfrontalieri

diverse organizzazioni denunciano il costo della disoccupazione per i lavoratori transfrontalieri
diverse organizzazioni denunciano il costo della disoccupazione per i lavoratori transfrontalieri
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Sempre più voci si levano per chiedere una revisione delle norme sull’indennità di disoccupazione per i lavoratori transfrontalieri.

Lo scorso aprile, il deputato del Paese del Monte Bianco, Xavier Roseren, aveva messo in guardia lo Stato sui costi dell’indennizzo dei lavoratori frontalieri quando si ritrovano disoccupati.

Questi lavoratori, infatti, contribuiscono all’estero, ma sono compensati dalla Francia, e l’importo della loro indennità è indicizzato al loro stipendio estero.

La Svizzera versa ogni anno un contributo alla Francia, ma questo non basta.

Ebbene, dopo l’MP, tocca all’Unedic dare l’allarme.

I lavoratori frontalieri, soprattutto in Svizzera e Lussemburgo, costano 800 milioni di euro ogni anno. Il che appesantisce i suoi conti.

Chiede allo Stato francese di rivedere le regole di calcolo e gli accordi che ha con i suoi vicini.

Anche il GTE (Gruppo Transfrontaliero Europeo) si è occupato dell’argomento una quindicina di anni fa.

Nel 2010, infatti, la regolamentazione europea in materia si è evoluta, e la GTE aveva già allertato le autorità pubbliche francesi sulle gravi conseguenze finanziarie che ciò avrebbe comportato. Sfortunatamente, ciò non ha creato maggiore equità finanziaria.


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