Il Belgio francofono vuole vietare i cellulari nelle scuole superiori

Il Belgio francofono vuole vietare i cellulari nelle scuole superiori
Il Belgio francofono vuole vietare i cellulari nelle scuole superiori
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Con questa misura, l’esecutivo del Belgio francofono vuole lottare contro l’“iperconnessione” dei bambini e i suoi effetti dannosi sulla salute.

Il Belgio francofono prevede di vietare i cellulari in classe, anche alle scuole superiori, a partire dal prossimo anno scolastico, per combattere questo fenomeno «l’iperconnessione» bambini e i suoi effetti dannosi sulla salute, ha annunciato mercoledì il dirigente di questa comunità linguistica. Inizialmente il progetto del nuovo governo della Federazione Vallonia-Bruxelles, formatosi all’inizio dell’estate, si concentrava sul divieto degli smartphone fino alla metà della scuola secondaria, per gli studenti fino a 14-15 anni.

Di più “le raccomandazioni di l’OMS e di l’UNESCO chiedere che i telefoni siano vietati nelle classi anche per gli adolescenti sopra i 15 anni”ha spiegato la ministra dell’Istruzione Valérie Glatigny. Sarà quindi vietato frequentare la scuola dell’infanzia “reto”l’equivalente belga della classe dell’ultimo anno, dall’inizio dell’anno scolastico 2025.

Il telefono è stato spento e messo via

Il divieto non riguarderà gli usi didattici degli smartphone all’interno della scuola, e saranno tollerate eccezioni, ad esempio per un bambino malato che abbia bisogno di restare in contatto con la sua famiglia. Ma in generale, il telefono deve rimanere spento e riposto tra l’ingresso e l’uscita dalla scuola, anche durante la ricreazione. “Quando ricevi una notifica sul tuo telefono provoca fino a venti minuti di disattenzione. Meno telefono significa più interazioni, più amici durante la ricreazione (…) nella vita reale”ha dichiarato la signora Glatigny.

In Belgio, l’insegnamento è di competenza dei dirigenti delle comunità linguistiche. E nella parte fiamminga, la parte più popolosa del Paese, non si tratta per ora di vietare gli smartphone, anche se le scuole possono decidere di farlo di propria iniziativa. Il progetto di decreto approvato dal governo della Federazione Vallonia-Bruxelles (ex comunità francese) dovrà ancora essere sottoposto al parere del Consiglio di Stato prima del voto del Parlamento di questa entità federata.

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