Seconda porta inviolata in due giorni per l’OGC Nice in Ligue 1. Con un uomo che incarna questa ritrovata solidità. Il canadese Moïse Bombito, che somiglia molto al successore di Jean-Clair Todibo. Già una buona scelta?
Arrivato a fine estate, inizialmente titubante nei confronti di Tolosa e Angers dove è stato anche espulso. Prima di trovare un posto negli 11 contro il St-Etienne e passare al Lens per chiudere queste due bolle difensive in Ligue 1. Moïse Bombito è forse L’anello mancante di questa difesa a tre che non può fare a meno di Youssouf e di Dante, come sappiamo si è rivisto al Nord nel primo tempo quando il brasiliano era in panchina. Abdelmonem ha colto l’occasione e ha confermato che ci vorrà più tempo perché l’egiziano si integri nella palestra e nel ritmo della Ligue 1.
Bombito può già gonfiare il petto. Solido nei duelli, pronto a compensare le ascesa dei suoi due compagni, Moïse tira fuori dai guai Haise e gli Aiglon dopo un inizio di stagione traballante. Apostolo di solidità, già profeta nel suo Paese, il nazionale canadese sta vivendo tutto in modo accelerato in questo momento. Senza perdere la sua spontaneità.
Ci piace vederlo venire al microfono per parlarci delle sue partite o dei suoi compagni di squadra. Dai suoi ricordi d’infanzia a Montreal o da questa crescita molto reale che gli permette di raggiungere più di 1m90. Vedere lontano la Costa Azzurra, che sembra la terra promessa perché Mosè possa continuare a crescere e mangiare il suo pane con il sudore della fronte…