bellissime immagini da raccogliere in autunno

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Le mostre autunnali producono bellissime immagini

A seconda delle mostre di Ginevra, riempite il vostro carrello con reportage fotografici, dipinti del XX secolo, paesaggi e fumetti.

Pubblicato oggi alle 16:26

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In breve:
  • La Galleria Artypic di Carouge espone le fotografie subacquee di Ben Thouard.
  • La galleria Gowen esplora il tema del paesaggio con più di venti artisti.
  • Sonia Zannettaci presenta le opere oscure del pittore spagnolo Antonio Saura.
  • Il collettivo Regardirect documenta i servizi di emergenza di Ginevra presso la Fonderia Kugler.

Come di consueto, il mese di settembre ha offerto una valanga di aperture dopo un’estate piuttosto tranquilla. Dopo la festa della ceramica di Carouge, è stata la volta delle gallerie Bains e della Città Vecchia di aprire le loro mostre autunnali. Ma alcune proposte si stanno rivelando interessanti anche altrove. Ecco una scelta soggettiva che oscilla tra fotografia e pittura moderna, propone passeggiate paesaggistiche e un’incursione nella nona arte.

Splendori sottomarini

Da vent’anni l’elemento liquido è il suo parco giochi. Originario di Tolone ma stabilito da più di quindici anni a Taïti, Ben Thouard immortala ciò che accade sopra e sotto la superficie del mare. Il suo lavoro sugli oceani e sui surfisti gli è valso numerosi premi, e il suo talento e le sue qualità atletiche lo hanno reso l’unico fotografo accreditato in acqua durante gli eventi di surf ai Giochi Olimpici di Parigi 2024.

Con precisione e chiarezza pittorica, le sue immagini subacquee possono essere scoperte fino al 18 ottobre presso la galleria ArTipico a Carouge (22, rue Jacques-Dalphin). In particolare, mitragliando la famosa onda Teahupo’o da ogni angolazione, esalta la forza e la bellezza degli elementi dove fauna marina e campioni convivono sulle loro tavole, a volte in posture delicate. Combinando approcci artistici e sportivi, le sue foto danno uno sguardo unico all’onda.

Arti del paesaggio

Catherine Gfeller, “Le notti del coprifuoco XLV”.

È un canone del genere pittorico che celebra Gowen con “Making the Landscape”: il paesaggio. La galleria con sede al numero 23 della Grand-Rue ha riunito più di venti artisti, contemporanei e meno giovani, per esplorare questo vasto tema. Incontriamo ad esempio il fotografo franco-svizzero Catherine Gfeller e le sue visioni della natura segnate dall’impronta dell’uomo, o la visione pastello e puntinista del ginevrino Claudio Cortinovis.

Il pennello di Sébastien Mettraux distribuisce fiori e verde su tela, mentre il pittore americano Alex Katz suggerisce un panorama dietro un ritratto di donna. Lì incontriamo anche personaggi storici, come il neoimpressionista Paul Signac, che firmò un piccolo dipinto raffigurante una veduta di Parigi del 1903.

Personaggi trasfigurati

“El perro de Goya n° 78”, 1992, lacca, acrilico e grafite su carta.

Non lontano da lì, in rue Henri Fazy, un altro grande nome della pittura del XX secolo è esposto sulle pareti di Sonia Zannettaci. Il gallerista espone una serie di opere del pittore e scrittore spagnolo Antonio Saura, grazie al sostegno di Fondazione Archivio Antonio Sauracon sede a Ginevra. Inizialmente segnato dal surrealismo e dopo un passaggio attraverso l’espressionismo astratto, l’artista ha trovato il suo stile nel 1956, rappresentando in modo molto gestuale l’immagine metamorfosata della figura umana.

Il suo universo oscuro popolato di volti, corpi e sguardi torturati simili a maschere spinge lo spettatore a vedere oltre le forme. Sono i sentimenti più che le cifre ad esprimersi in questi lineamenti duri, attraversati da temi dolorosi – “il rogo”, la “crocifissione”, riflessi di ciò che Saura visse, da bambino, durante la Guerra Civile allora assoggettata alla Spagna franchista. In mostra fino al 9 novembre.

Reportistica immersiva

Incendio in rue de l'Arquebuse.

Osservazioni molto serie anche al Fonderia Kuglerdove il collettivo Guardadiretto si è immerso con la sua macchina fotografica per un anno nel servizio di polizia, vigili del fuoco e ambulanze. Creata nel 2019 a Ginevra, l’associazione mira a difendere una visione impegnata del fotogiornalismo e della fotografia documentaristica. Nel 2021, sei dei suoi membri – Karine Bauzin, Jean-Patrick Di Silvestro, Jean-Michel Etchemaïté, Patrock Grob, Eric Roset e Cédric Vincensini – hanno deciso di approfondire un argomento delicato e locale: i tre servizi di emergenza di Ginevra.

Raggruppate sotto il titolo “Blue Lights”, in allusione ai fari rotanti, le loro opere in bianco e nero saranno presentate dal 10 al 20 ottobre al Junction. Evidenziano la diversità delle pratiche all’interno di questi servizi e testimoniano situazioni talvolta critiche, in cui le persone sono al centro dell’azione.

Umorismo stridulo

Dipinto tratto da “Black medicine book”, edito da Atrabile.

Infine, la Città di Lancy si concede una bella fetta di fumetto invitando Helge Reumann ad esporre alla Villa Bernasconi. Nato a Uster (ZH) nel 1966, questo autore rinomato ed esigente si stabilì da bambino a Ginevra, dove completò tutti i suoi studi. Vincitore del Premio Töpffer nel 2022, 2014 e 2019, ora insegna alla HEAD (Scuola Superiore d’Arte e Design di Ginevra).

Lavorando in modo intuitivo, si muove verso la ricerca sperimentale nella nona arte, oltre al disegno in senso lato. Da più di quarant’anni utilizza “una scrittura grafica molto forte, un umorismo feroce e un’estetica rigorosa, tra fumetto e arte contemporanea”, secondo l’istituto Lancet. Questa mostra monografica, alla quale collaborano anche giovani artisti, porta un titolo tanto inquietante quanto intrigante: “Kilmotor”. Da scoprire dal 2 ottobre all’8 dicembre.

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