« Ho rinunciato a questo oceano bianco, Se deserta in apparenza ma in realtà così abitata”osserva Christophe Jacrot dalla sua esperienza sull’isola. L’Islanda, soprannominata anche la terra del fuoco e del ghiaccio, si confronta con i contrasti stagionali: vestita di distese verdi d’estate e ricoperta di neve (Snjór, in islandese) d’inverno, fatta di ghiacciai e vulcani attivi, dominata dai soli di mezzanotte e lune dell’ora di pranzo, ricche di biodiversità e grandi infrastrutture…
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Il suono del silenzio
Sfoglia il paese attraverso questo libro, È iniziare un’esperienza immersiva nell’estremo Nord. Sulle pagine si rabbrividisce sotto una sfilata di paesaggi più vertiginosi l’uno dell’altro. Abbiamo allucinazioni davanti a panorami sconcertanti e silenziosi, quasi astratti.
Competenze con gli aspetti della pittura impressionista Oppure dagli schizzi a carboncino, rimaniamo ipnotizzati davanti alle trentasette fotografie in chiaroscuro che modellano l’opera, accentuata dall’onnipresenza dell’umidità di questo paese di ghiaccio.
Come una pantera delle nevi, Il fotografo Christophe Jacrot si infiltra nel campo e, con le sue immagini sorprendenti e realistiche, risveglia i sensi. Al centro di questi spazi spettrali e leggendari, come solitari, si ergono timidamente piccole case dalle persiane rosse, minuscole cappelle bianche, pony islandesi, sagome ricercate degli abitanti di un villaggio, cabine telefoniche…
E’ la testa tra le stelle Immaginiamo questa regione del circolo polare artico dai paesaggi lunari, ancora ricoperti da un manto immacolato in inverno. Ci sembra addirittura di percepire il rumore dei passi di Christophe Jacrot nella neve…
> Snjór, di Christophe Jacrot, Éditions du Chêne, 70 p., €60.
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