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Ritorno letterario a scuola: 10 libri stranieri da leggere assolutamente

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Oltre al giapponese Murakami, l’irlandese Paolo Lynch e l’americano Riccardo Poterile scrittrici sono al centro dell’attenzione in questo ritorno letterario del gennaio 2025, alcune raccontano le loro esperienze, come Jenny Fagan et Alison Mills Newmananche se è velato nella finzione, come Susan Taubes, o immaginare storie che siano allo stesso tempo realistiche e poetiche, come Saskia Vogel, Lauren Groff et al Giulia Philips.

La città dalle mura incerte d’Haruki Murakami

“Sei stato tu a parlarmi della Città.”

Quasi cinquant’anni fa, mentre era a capo di un jazz club di Tokyo, Haruki Murakami scrisse un racconto intitolato La città dalle mura incertepubblicato su una rivista letteraria giapponese. In retrospettivanon lo giudicò all’altezza. Nel 1985 lo rilevò e lo arricchì fino al risultato La fine dei tempi. Ma, ancora una volta, sentiva che la narrazione era incompleta. Eccola pienamente soddisfatta di questo romanzo di 550 pagine, che racconta come l’amore appassionato di un ragazzo di 17 anni per un’adolescente che gli rivela di vivere in una città protetta da alte mura – nella quale anche lui resterà – lo perseguiterà per tutta la vita, rendendolo assente dal mondo reale. Onirico, fantastico, a volte lirico e a volte dolorosamente delicato: molto bello Murakami.

Haruki Murakami – La città dalle mura incerte

Vite e morti di Sophie Blind di Susan Taubes

“Aprire gli occhi gli costa una fatica immensa ma avviene in un’altra stanza; poi eccola correre lungo una strada affollata, passando davanti a boutique chic, le vetrine di Place Vendôme attirano la sua attenzione, con i loro orologi non più spessi di una moneta ma sa che non funzionerà. no, sa che deve aprire gli occhi, perché è sdraiata su un letto, in una stanza”.

La sentenza inaugurale del Vite e morti di Sophie Blind la dice lunga sul talento di Susan Taubes. Il 6 novembre 1969, due settimane dopo la pubblicazione di questo primo romanzo, si gettò nell’Oceano Atlantico, offrendo un’eco (in)sospettata al destino della sua eroina Sophie. Un doppio immaginario – confermato da un’amica dell’autrice, Susan Sontag – perché lo è Susan TaubesEbrea di origine ungherese, nipote di un rabbino e figlia di uno psicanalista… e quindi, una donna che decide di lasciare il marito – il titolo, nella versione originale, è del resto Divorziare. Così intenso e audace, esigente nella pluralità delle sue forme, questo romanzo racconta come una giovane madre si emancipa dal goffo marito, senza perdere le sue ansie infantili, nelle quali Sophie ripiomba a singhiozzo. Molto liberato per il suo tempo, Vite e morti di Sophie Blind fu quindi completamente frainteso quando fu pubblicato, ma risuona molto fortemente oggi.

Susan Taubes – Vite e morti di Sophie Blind

Oootlin di Jenni Fagan

“C’è sempre una storia prima della storia e anche questa prima storia inizia molto tempo dopo l’inizio di tutto.”

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