Libro –
Laurence Boissier ritorna dalla morte con “London 1:30 p.m.”
Morto nel 2022, il ginevrino ha lasciato un primo romanzo inedito. Coro, l’azione si svolge all’aeroporto di Ginevra-Cointrin
Pubblicato oggi alle 17:53
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È un romanzo corale, con pochi protagonisti e una moltitudine di comparse. Con “Londra 13:30” siamo all’aeroporto di Ginevra-Cointrin. Un luogo di transito, ma anche di vita per chi presta servizio al bar, rinnova l’arredamento o pulisce i servizi igienici. Lo è diventato anche per Emilienne, che attende senza fine il ritorno di suo padre. Naturalmente sa che il suo aereo si è schiantato nel Canale della Manica, ma il suo corpo non è mai riapparso. Alcuni lutti hanno bisogno della materialità per diventare reali. Emilienne è così la narratrice principale di un romanzo inedito di Laurence Boissier, che ci ha infatti lasciato nel gennaio 2022, all’età di 56 anni. Una vita breve e una carriera letteraria ancora più breve. Il suo primo libro è stato pubblicato nel 2010.
Quattro destini
“Londra 13:30” è molto prima, visto che il manoscritto era stato sottoposto ad art&fiction (casa editrice di cui vi parlo spesso) nel 2005. La cosa si avverte non per goffaggine, ma perché impercettibilmente le nostre vite sono cambiate da allora. Non c’era ancora l’onnipresenza dei social network. Le persone parlavano tra loro più facilmente, il che sembra essenziale in una storia corale. C’era più spazio per il lungo termine. Ma qui le persone devono incontrarsi e comunicare. Emilienne incontrerà quindi Raoul, l’architetto. Teodora, l’artista russa con sede a Ginevra. Oppure Hadjira, la donna delle pulizie che sogna di aprire un hammam in aeroporto e che ci riesce. Ci sono anche, invisibili, gli sposi di cui ci parlano. Inoltre i bambini. Non tutto va né bene né male in queste famiglie un po’ stanche. Una coppia si consuma nel tempo come un paio di pantaloni. Ecco quindi per Emilienne il desiderio furtivo del terzo figlio che non avrà visto la sua età, o un piccolo adulterio veloce e fatto bene con il suo barista preferito.
Piccoli capitoli
L’azione procede così attraverso minuscoli capitoli dal tono leggero, ciascuno incentrato su uno dei personaggi principali. Ma c’è davvero qualche azione? Siamo qui nella vita e non nella letteratura, anche se Laurence Boissier aveva una delle penne romaniche più acute. Di conseguenza, le cose vanno, vanno, ritornano e talvolta scivolano. Non c’è un vero inizio. Non ci sarà una vera fine a questo scarno lavoro di 153 pagine, a volte mezze bianche. Emilienne, Raoul, Teodora e Hadjira si allontaneranno da noi in punta di piedi, mentre il padre della prima non riapparirà né morto né vivo. I quattro contano nell’ultima pagina un anno in più. Siamo in questi anni Cinquanta, dove la gente così spesso crede che si stiano realizzando gli ultimi giochi. Un decennio che Laurence Boissier non avrà mai superato…
dattiloscritto perduto
Perché ora questo rilascio tardivo? Il manoscritto non venne all’epoca accettato da art&fiction, che tuttavia lo fece apparire decisamente peggiore. Poi il dattiloscritto è andato perduto. Una seconda versione è stata ritrovata tra gli effetti personali di Laurence Boissier dopo la sua morte. Doveva tornare al punto di partenza. Per art&fiction si tratta di un avvenimento odierno, cosa che vent’anni fa non sarebbe avvenuta. Laurence è diventata un piccolo mito letterario svizzero, come testimonia un omaggio di Corinne Desarzens, stampato in 100 copie e distribuito ai suoi cari. Ancor prima del giorno della liberazione, il 10 gennaio, le “carte” furono pubblicate sui giornali. Tutto lusinghiero. Anch’io sono molto entusiasta, anche se la mia Laurence Boissier preferita rimane “Histoire d’un insurrection” del 2020, un’epopea alpina in cui l’escursionismo si sposa bene con la geologia. Buone notizie! art&fiction ha ripubblicato ancora una volta nel 2024 quello che è diventato un classico francofono.
PS. Mi sono stabilito come regola di non parlare mai di letteratura pura. Esistono quindi delle eccezioni.
Pratico
“Londra 11:30”, di Laurence Boissier, Edizioni art&fiction, 153 pagine sotto fascia rosa shocking. L’opera può quindi essere accompagnata da un libretto dello stesso colore con testi di Antoine Jaccoud e Lisbeth Koutchoumoff stampati in bianco su rosa. Attento ai tuoi occhi! Anche loro probabilmente si solleveranno.
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Nato nel 1948, Etienne Dumont studiato a Ginevra che gli furono di scarsa utilità. Latino, greco, diritto. Avvocato fallito, si dedicò al giornalismo. Molto spesso nelle sezioni culturali, ha lavorato dal marzo 1974 al maggio 2013 alla “Tribune de Genève”, iniziando parlando di cinema. Poi vennero le belle arti e i libri. Per il resto, come potete vedere, nulla da segnalare.Maggiori informazioni
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