questo romanzo, da scoprire in versione tascabile, è stato ispirato da una persona cara

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Come ogni anno, la pubblicazione di Il mio cuore si è commossoIl diciannovesimo romanzo di Michel Bussi, fu un evento di grande pubblico. Con qualche piccolo consiglio in più per questa annata 2024… La trama del romanzo da un lato, che prende in prestito il titolo dalla hit Sì, mamma sì di Gall, riportò l’autore alle sue origini normanne. Nato a Eure, questo geografo di formazione e padre di tre figli vive ora a Darnétal, alla periferia di Rouen. Ed è anche in questa città, capoluogo della regione, che si trova l’opera.

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“Il mio cuore si è commosso” di Michel Bussi: un orfano intende vendicarsi…

A cominciare in modo spaventoso dal femminicidio del 1983, Il mio cuore si è commosso segue il viaggio della piccola Ophélie, il cui padre sta scontando una pena detentiva per l’omicidio della sua compagna Maja. Secondo la piccola, quella sera un uomo avrebbe potuto cambiare tutto: Vidame, un’assistente sociale, al quale la madre aveva chiesto invano aiuto per proteggerla dal marito. Accolta in una casa, questa vittima collaterale rimasta orfana incontra sua sorella Nina, ma anche Béné, la sua buona stella, un’educatrice che l’accompagnerà per tutto il romanzo. Ma più gli anni passano, più Ophélie fomenta la vendetta che l’ha motivata fin dall’infanzia…

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Michel Bussi: “Il mio compagno è un educatore specializzato”

L’altra piccola cosa di questo romanzo è che è dedicato alla compagna di Michel Bussi. “ Per Karine. E per tutti gli operatori sociali che credono ancora nella solidarietà », si legge nelle prime pagine. Il personaggio di Bénédicte è il suo doppio, poiché Karine lavora con il pubblico giovane da più di quarant’anni. “ Ho visto bambini ringraziare i loro educatori in seguito, anche se avevano avuto grossi conflitti con loro da adolescenti. Essendo nell’era delle notizie che provocano ansia, dimentichiamo che, nell’ombra, gli assistenti sociali impediscono che il 90% di queste accadano… », ha confidato Parigi-partita l’anno scorso. Ha parlato anche nelle colonne di Punto: « Il mio compagno è un insegnante di educazione speciale, come molti dei nostri amici. Si parla tanto di abusi, di disfunzioni nell’assistenza all’infanzia, ma ci sono tante belle storie tra questi piccoli e gli educatori che li allevano.. »

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