Folie à deux” nominato ai Razzie Awards, pensato per i film peggiori

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Apertura
La mostra “Fatna Gbouri: Tra tradizione e modernità”, inaugurata martedì alla Villa des arts di Casablanca, mette in luce la ricchezza del patrimonio marocchino. Attraverso scene di vita, celebra l’autentico Marocco e la sua modernità, con una collezione di 83 opere straordinarie.
Organizzata da Art First Galerie, in collaborazione con la Fondazione Al Mada, questa mostra, che proseguirà fino al 31 marzo, propone una retrospettiva che presenta le principali opere dell’artista Fatna Gbouri, del periodo 1982-1990, offrendo al pubblico l’opportunità di scoprire una selezione di pezzi provenienti da collezioni private.
“Questa mostra evidenzia un periodo chiave nel lavoro di Fatna Gbouri, che ha iniziato la sua carriera artistica nel 1982, all’età di 58 anni. Per 30 anni si è immersa nella pittura, creando una collezione abbagliante che riflette la sua visione del Marocco e delle tradizioni tradizionali. cultura popolare”, ha affermato Selma Naguib, co-fondatrice di Art First Galerie e curatrice della mostra.
In una dichiarazione al MAP, la signora Naguib ha osservato che “Fatna Gbouri ha trascritto con sensibilità la sua esperienza rurale. Le sue scene di vita quotidiana e i suoi rituali catturano l’anima del Marocco autentico e profondo.” “Grazie all’uso di colori accesi e contrastanti, caldi o freddi, apportava una luce intensa e suggestiva alle sue opere”, ha spiegato la curatrice della mostra, aggiungendo che “Fatna Gbouri era all’avanguardia per il suo tempo, riuscendo a catturare vita rurale quotidiana con semplicità e bellezza, introducendo una sorprendente modernità nelle sue creazioni.

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