Il poeta franco-marocchino Rim Battal pubblica “Mi guarderò negli occhi”, un potente primo romanzo d’ispirazione autobiografica, in cui una sigaretta fumata da un’adolescente alla finestra della sua camera provocherà una vera e propria esplosione familiare.
Fumare una sigaretta alla finestra. Il gesto può sembrare banale, ma nella famiglia marocchina del narratore scatenerà un vero e proprio terremoto. Picchiata e insultata dalla madre, la giovane 17enne lascia Marrakech per rifugiarsi presso la zia a Casablanca. Non trovando sostegno, si trova presto di fronte a un terribile ultimatum: produrre un certificato di verginità, unica prova ammissibile della sua rispettabilità, o essere definitivamente ripudiata dalla famiglia.
Uno spettacolo letterario
Proprio come il suo narratore, anche Rim Battal ha dovuto ottenere un certificato di verginità in gioventù. È del resto questo episodio intimo che gli ha permesso di andare oltre, mostrando la dimensione politica nascosta dietro questo atto. Tanto più che il poeta franco-marocchino non è il solo ad aver subito questa ingiunzione alla purezza. In Francia, la legge Castex che vieta agli operatori sanitari di rilasciare certificati di verginità è in vigore solo dal 2021.
“A partire da questo evento ho costruito un oggetto letterario, spero comunque che i miei lettori lo vedano, ho cercato di farlo con uno stile, un’estetica e un modo di raccontare particolari”, spiega Rim Battal in Vertigo spettacolo il 13 gennaio.
In “Mi guarderò negli occhi”, Rim Battal usa prosa e poesia. E per contrastare le scene di violenza piuttosto difficili, il poeta ha scelto di infonderle anche una buona dose di umorismo. L’obiettivo è, confida, “scrivere con il linguaggio e la passione di una giovane diciassettenne”.
Evitare l’essenzialismo
Vero e proprio romanzo iniziatico, “Mi guarderò negli occhi” affronta i temi della sessualità, del femminismo e del patriarcato in modo universale, ben oltre i cliché della cultura marocchina. Inoltre, Rim Battal invita i suoi lettori a non cadere nei cliché: “Non è una questione di territorio, ma di patriarcato”.
“Questa storia di purezza, di verginità di cui parlo nel libro, penso che possiamo trasporla anche in Francia o in Occidente, dove la pressione è molto forte anche sulle ragazze giovani con la paura e il peso dello ‘slut shaming (ndr) : stigmatizzazione sessuale delle donne)’”, continua lo scrittore.
Fortunatamente, nel romanzo di Rim Battal, il narratore non subisce solo umiliazioni. Si risveglia anche alla sensualità, scopre l’importanza della musica e dell’amore. Diventerà un’artista e sarà uguale all’uomo che sposerà. Qualcosa con cui guardarsi negli occhi con gioia e orgoglio.
Commenti raccolti da Anne Laure Gannac.
Adattamento web: Sarah Clément
Rim Battal, “Mi guarderò negli occhi”, Bayard, gennaio 2025.