“Memorie di una lumaca”, la sua vita discreta

Pubblicato il 15 gennaio 2025 alle 22:35 / Modificato il 16 gennaio 2025 alle 00:10.

2 minuti lettura

C’erano una volta Grace e Gilbert, gemelli australiani che condividono il motto “due anime ma un cuore”, il cui destino è costellato di tragici colpi di scena. Dopo che la madre muore di parto, muore a sua volta il padre acrobata, sprofondato nell’alcolismo dopo un incidente che lo ha lasciato paraplegico. Poiché nessuno vuole gemelli, Grace e Gilbert vengono separati dai servizi sociali. E mentre la prima viene adottata da una simpatica coppia libertina che non le presta quasi alcuna attenzione, la seconda finisce nel profondo della boscaglia in una famiglia di fanatici religiosi. Grace ha ereditato dalla madre la passione per le lumache, ed è questo che la salverà da una pesante solitudine spingendola al tempo stesso a crearsi anche un guscio per fuggire dalla violenza del mondo.

Quindici anni dopo Maria e Massimosull’improbabile relazione epistolare tra una marginale ragazza australiana e un quarantenne autistico newyorkese, ecco finalmente il secondo lungometraggio animato in volume di Adam Elliot. Vincitore lo scorso anno del Cristal per il miglior film al Festival Internazionale dell’Animazione di Annecy, premio già ottenuto da Maria e Massimo, Memorie di una lumaca è un racconto che affronta ancora una volta argomenti seri, ma intrisi di una poesia e di un’umanità paradossalmente esacerbate dall’uso dei personaggi di plastilina.

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