Papa Francesco ha già parlato di lui numerose volte in interviste e lavori precedenti. Ma Speranza ritrova come mai prima la sua storia, il suo temperamento, la sua fiducia nel futuro della Chiesa. Questa autobiografia dallo stile vivace doveva essere pubblicata dopo la sua morte, ma vide la sua pubblicazione anticipata per risuonare con il giubileo, centrato sulla speranza.
Il libro inizia come un romanzo d’avventura, con la storia del naufragio di una nave che trasportava centinaia di migranti piemontesi in Argentina nel 1927. Dovevano prendere parte al viaggio i nonni di Jorge Bergoglio e quello che sarebbe diventato suo padre. Per ragioni finanziarie rinviano la traversata. «Ecco perché sono qui oggi», nota il Papa.
Forse la parte più interessante è la prima metà, che ripercorre la sua infanzia e giovinezza insieme a tre fratelli minori e una sorella nel quartiere Flores di Buenos Aires, un “caleidoscopio lussureggiante di etnie, religioni e professioni. Gli aneddoti abbondano, rivelando la ricchezza delle sue amicizie, il ruolo di sua nonna Rosa, o l’aiuto che uno psichiatra gli diede durante l’anno in cui trasportava di nascosto, nella sua macchina, gli oppositori della dittatura dei generali. . Si parla anche del suo interesse per la psicologia e la letteratura, così come della sua passione per il calcio. Senza dimenticare toccanti righe sul significato spirituale del tango.
Chiavi di comprensione
Il racconto del conclave del 2013 lascia intravedere “manovre” che ricordano, anche a distanza, il film Conclave (2024) di Edward Berger. La crisi degli abusi, invece, viene affrontata brevemente. Francesco ammette di aver commesso “tanti errori” quando era superiore provinciale dei gesuiti in Argentina. Ma il lettore non ne saprà di più, così come non ne saprà di altri delicati, come il celibato dei preti. Attraverso le pagine emerge un uomo tutto d’un pezzo, dotato di una costante attenzione a trattenere e meditare nel cuore gli avvenimenti della vita. Un’opera fondamentale per comprendere questo papa che entra nel tratto finale del suo pontificato.
