La mostra della stagione: Joyce Wieland
Uguaglianza di genere, giustizia sociale, nazionalismo, ecologia: questi temi molto attuali hanno attraversato la pratica dell’ Joyce Wieland (1930-1998), celebrato durante la sua vita, ma quasi dimenticato dopo la sua morte. Ecco la mostra della stagione: Joyce Wieland. Con il cuore che batteil risultato di una collaborazione Quebec-Ontario. La prima della retrospettiva ritorna al Museo delle Belle Arti di Montreal, cinque mesi prima della sua presentazione a Toronto.
Dipinti, disegni, assemblaggi sospesi, opere tessili e film sperimentali comporranno un viaggio necessariamente eclettico e politico, tra bandiere rivisitate e appelli a proteggere l’Artico. C’è da chiedersi che l’immensa trapunta Caribù arido (1977-1978), fino ad allora esposta in una stazione della metropolitana di Toronto, è un viaggio. Dall’8 febbraio al 4 maggio.
In questa prospettiva storica, l’Art Gallery of Ontario riunirà Rita Letendre (1928-2021) et Norval Morrisseau (1932-2007), artisti indigeni che si sono distinti per il loro approccio al colore e alla linea. Dal 15 febbraio.
La mostra evento: Jana Sterbak
Il vestito di carne significa qualcosa per te? Sì, sì, il lavoro cucito con carne animale… Vanità. Abito in carne per albino anoressico (1987), che a suo tempo suscitò polemiche, riapparirà al Musée des Hospitalières dell’Hôtel-Dieu, nell’ambito di un’insolita mostra di Jana Sterbak. Le sue opere che esplorano materiali insoliti come la carne, ma non solo, verranno messe in dialogo con le collezioni del museo attorno a temi come la mortalità o la trascendenza. Firmato dal curatore Johanne Sloan, Un corpo insolito avrà anche qualcosa di nuovo con due opere mai esposte prima a Montreal. Dal 29 gennaio al 24 agosto.
È presente anche l’esplorazione dei materiali Rosalie D. Gagneche da 25 anni lavora con il vetro soffiato, l’argilla o con oggetti elettronici. Poco conosciuto nonostante qualche apparizione, come durante la mostra Fermata del camionle sarà intitolata la sua retrospettiva al Joliette Art Museum, dal titolo Alchimista contemporaneo. Dal 15 febbraio al 7 settembre.
La strada, in immagini
L’inverno e la primavera del McCord Stewart Museum saranno in gran parte dedicati alla fotografia e al tema della città o della strada, oggetto della grande mostra della stagione ideata da Zoë Tousignant, curatrice della ricca collezione di fotografie. Batti il marciapiede. Fotografia di strada a Montreal riunirà una trentina di artisti, a partire dal pioniere William Notmann all’essenziale Gilbert Duclosattraverso donne meno conosciute e anche (Marik Boudreau, Stephanie Colvey, Susanna Girard, Clara Gutsche et Edith H. Mather). Dal 18 aprile al 19 ottobre.
La mostra, divisa in sei sezioni (manifestazioni, lotte identitarie, architettura, ecc.), sarà preceduta dal terzo progetto della serie di reportage fotografici sui quartieri “in cambiamento” di Montreal. Il ritrattista Andrea Jackson rivelerà poi la sua visione della Piccola Borgogna. Dal 21 febbraio al 28 settembre.
Una mostra MAC…stuzzicante
Con il recente arrivo di un altro direttore e la costruzione finalmente avviata, si presume che il Museo di Arte Contemporanea di Montreal (MAC) continuerà il suo percorso verso un salutare rinnovamento nel 2025. Anche se ancora bloccato nelle sue sale temporanee in Place Ville Marie, offrirà, sotto la curatela di François LeTourneux, un’accattivante mostra – su carta. Con sette artisti del calibro di Shannon Bool o da Capitano Kiwanganoti per il loro sguardo critico al patrimonio moderno, Grattacieli alla radice esplorerà i principi del funzionalismo e dell’innovazione in architettura. Di Lynne Cohen et François Dallegret Dal 6 marzo al 10 agosto saranno esposte opere degli anni ’60 e ’70.
Jean-Maxime Dufresne et Virginie Laganière formano un duo le cui installazioni affondano le loro radici anche in una lettura critica della modernità, spesso architettonica. La loro mostra Cromatopiache nascerà da una residenza presso la Fondazione Molinari, sarà incentrato sulla “polisemia del colore”. Dal 13 marzo al 25 maggio.
Jean-Marc Vallée, Alan Glass e un prezioso quintetto di artisti
Tra le altre mostre si segnala il singolare omaggio postumo a Jean-Marc Vallee. Mixtapeal Phi Center, si concretizzerà in un percorso multimediale e sonoro dove la musica, veicolo emozionale caro al cineasta, sarà l’asse portante. Dal 13 febbraio al 4 maggio. Anche raramente esposto (e deceduto), Alan Vetro sarà onorato dal Museo delle Belle Arti di Montreal. Mondi e meraviglie presenterà un centinaio di dipinti, oggetti e assemblaggi di questo surrealista del Quebec esiliato in Messico. Dal 16 aprile al 28 settembre. Il Museo Nazionale delle Belle Arti del Quebec (MNBAQ) si concentrerà invece su cinque artisti viventi. Tutti e cinque, allo stesso tempo. La mostra Premio MNBAQ per l’Arte Contemporanea 2025 riunirà i finalisti delle 6e edizione di questo riconoscimento interno Eruoma Awashish, Remi Belliveau, Michelle Lacombe, Anne-Marie Proulx et Santiago Tamayo Soler. Quest’ultimo è stato oggetto di un articolo nella nostra serie Spotlight nel 2024. Dal 13 febbraio al 21 aprile.