Daniel Defoe, David Grann e Julian Sancton

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“La Grande Tempête” (La Tempesta), di Daniel Defoe, tradotto dall’inglese e a cura di Nathalie Bernard e Emmanuelle Peraldo, Classiques Garnier, “Classiques jaunes. Testi dal mondo”, 234 pag., €11.

“I naufraghi della scommessa. Una storia di naufragio, ammutinamento e omicidi” (The Wager), di David Grann, traduzione dall’inglese (Stati Uniti) di Johan-Frederik Hel Guedj, Points, 504 p., € 10,40.

“Incubo in Antartide. Il viaggio di Belgica nella notte polare” (Madhouse at the End of the Earth), di Julian Sancton, traduzione dall’inglese (Stati Uniti) di Odile Demange, Payot, “Petite biblio Voyageur”, 486 p., €12.

All’alba del XVIII secoloe secolo, il Regno Unito ha vissuto tre eventi importanti: la nascita del giornalismo, quella delle registrazioni meteorologiche e, tutti e tre vanno di pari passo, la tempesta del 26 e 27 novembre 1703, il cui soffio depose le foreste, potò i tetti e rovesciò il paese come la terra un vomere. Un cataclisma che potremmo, quindi, quantificare e raccontare a tutti nel dettaglio. Ciò che Daniel Defoe (1660-1731) si affrettò a fare nel 1704 con La Grande Tempestache combina resoconti londinesi e regionali di prima mano, dati scientifici, meditazioni teologiche e riflessioni storiche.

Difendi il prematuro! Dissidente religioso, di volta in volta calzettaio o muratore fallito, attivista politico, giornalista e agente segreto. Pamphlet che fu imprigionato per debiti e tre giorni alla gogna per antianglicanesimo (da qui il suo famoso Inno alla gogna del 1703), Defoe è uno scrittore la cui opera affronta realtà estreme: lo stato di un naufragio involontario (Robinson Crusoe1719), la pirateria (1724), la realtà degli spettri (1727) e, soprattutto, la Grande Peste del 1665 (Diario dell’anno della peste1722). Di cosa parlano i curatori di questa traduzione La Grande Tempesta situato come a “poetica della catastrofe” : “Ciò che gli interessa è constatare l’impatto che tali fenomeni possono avere sugli individui messi di fronte al pericolo e valutare i limiti dell’essere umano. » Un’antropologia del cataclisma che pone Defoe al centro di due visioni: lo sguardo teologico attento a porre la mano di Dio alla radice di tutti gli eventi e l’analisi razionale, dove l’apocalisse divina cede il posto al compimento naturale. Defoe, condotto tra decreti della Provvidenza e dati di laboratorio.

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