Justine Augier, Éric Reinhardt, Beata Umubyeyi Mairesse… Scopri la nostra selezione di Libri imperdibili da acquistare in piccolo formato.
A cura del dipartimento Libri
Pubblicato il 10 gennaio 2025 alle 12:20
“Credere”, di Justine Augier
Troviamo, dentro Credere, il bellissimo libro di Justine Augier, questa citazione di Annie Ernaux, che potrebbe essere un emblema: “Ci sono molti libri che per me hanno valore letterario, anche se non sono classificati come letteratura, testi di Michel Foucault, Bourdieu, per esempio. È lo sconvolgimento, la sensazione di apertura, di allargamento, che per me fa la letteratura. » La sensazione di apertura, dilatazione e di elevazione dello sguardo – e del pensiero – cresce irresistibilmente man mano che si avanza nella lettura di questo saggio serio, in cui il filo delle idee di Justine Augier ondeggia con lucidità e dolce caparbietà. — Na.C.
Ed. Babele, €7,40.
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“Credere”
“I naufragi della scommessa”, di David Grann
Mentre affronta questo nuovo secolo, David Grann è diventato il maestro di uno dei generi più importanti della letteratura americana, il «saggistica narrativa» dove hanno brillato Joan Didion, Truman Capote, Hunter Thompson, Tom Wolfe, Joseph Mitchell e il suo modello assoluto John Hersey. La storia di Scommettere è stato detto molte volte. Ricercando le fonti, sondando la natura della memoria, confrontando diverse storie antagoniste, lo scrittore-giornalista non ha prodotto solo le ricostruzioni più sorprendenti. Ha esposto le relazioni sociali sotto l’influenza della sofferenza e “Le devastazioni dell’imperialismo, del razzismo, del disprezzo burocratico e dell’avidità più cruda”. — LR
Ed. Punti, € 10,40.
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Indiani spogliati, ammutinamenti di pirati… David Grann, lo scrittore che racconta storie vere
“Lo Scacchiere”, di Jean-Philippe Toussaint
Il primo saggio autobiografico di un romanziere che ha raccontato a lungo e ad arte la sua storia è composto da tanti capitoli quante sono le caselle di una partita a scacchi. Sessantaquattro. Alcuni sono brevi, in una scrittura bianca e abbagliante, altri si allungano, trasportati dalle svolte della memoria e dal bagliore improvviso che chiarisce i contorni di figure cancellate. Jean-Philippe Toussaint è stato un giocatore per molto tempo, gli scacchi hanno divorato la sua giovinezza — “il loro simbolismo, il loro romanticismo, la loro rassicurante astrazione sono sempre stati per me intimamente intrecciati con la scrittura”. – L.R
Ed. Doppia mezzanotte, € 9,50.
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“L’Échiquier”, una storia singolare e brillante di Jean-Philippe Toussaint.
“Il convoglio”, di Beata Umubyeyi Mairesse
Dal 7 aprile al 17 luglio 1994, si stima che ottocentomila abitanti del Ruanda, uomini, donne e bambini, in stragrande maggioranza tutsi, siano stati assassinati dai killer hutu. Questo crimine di massa è sfuggito alle migliaia di bambini esfiltrati dal paese durante alcuni convogli umanitari. Beata Umubyeyi Mairesse è una di queste sopravvissute, che all’epoca aveva 15 anni e poté lasciare il Paese con la madre nel convoglio del 18 giugno. La sua storia ripercorre la difficile indagine, durata quindici anni, che ha intrapreso per cercare di ritrovare gli altri bambini di questo convoglio e condividere con loro quattro foto scattate durante l’evacuazione, quattro immagini che ripercorrono e attestano la loro “sopravvivenza miracolosa”. — Na.C.
Ed. Ho letto, € 8,00.
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“The Convoy”, la toccante storia di un sopravvissuto al genocidio dei tutsi in Ruanda
“Sarah, Susanne e lo scrittore”, di Éric Reinhardt
Ci sono quindi Sarah, Susanne e lo scrittore, tre personaggi a condividere i ruoli principali del romanzo di Eric Reinhardt, al quale danno il titolo corale. Cominciamo da Sarah e dallo scrittore, poiché uno dei fili narrativi che sostiene e fa avanzare la trama è il loro dialogo: a questo autore che ammira, Sarah ha raccontato la sua storia. Quella di una donna piuttosto felice, ma evidentemente non abbastanza, o non abbastanza, che un giorno si ritrova intrappolata nella sua stessa trappola dopo aver voluto, con un gesto di cui non immaginava le conseguenze, urtare una persona molto pigra domestico. — Na.C.
Ed. Folio, € 9,50.
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“Sarah, Susanne e la scrittrice”, romanzo bellissimo e misterioso di Éric Reinhardt
“La casa indigena”, di Claro
C’è voluto un lungo periodo di repressione e maturazione, poi si sono presentate una moltitudine di possibilità, affinché Claro accettasse di spingere la porta ed entrare, “all’indietro, sperando che il muro di questa casa abbia il calore di uno scrigno amico.” Eppure, frenato da un’estrema incapacità di compiere veramente il viaggio, non è mai arrivato fino ad Algeri, dove le svolte della Casa Nativa, costruita nel 1930 su disegno del nonno architetto, rimangono l’occasione il centenario della presenza francese in Algeria. Questo libro è l’avvincente resoconto dei chilometri interiori che Claro ha percorso sfidando la propria resistenza. —ML
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“La casa indigena”
“Okavango”, di Caryl Férey
L’avventura dietro l’angolo non è nel suo stile. Caryl Férey vede lontano, scrivendo thriller in cui la violenza sociale e politica colpisce duramente. Nuova Zelanda, Argentina, Siberia o Cile, posa lo zaino e si dedica a indagini a lungo termine che diventeranno finzioni realistiche, costruite con una linea retta. Questa volta è andato in Africa, in Namibia, nelle riserve dove gli animali selvatici sono ancora numerosi e protetti come il latte sul fuoco. Ma ci imbattiamo anche in mafie bracconiere, in un trafficante soprannominato lo Scorpione, in animali mutilati da pazzi e soprattutto in un ranger muscoloso che non ha paura. – CF
Ed. Foglio della Polizia, € 10,00.
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“Okavango”: dietro il thriller furioso, un commovente inno alla bellezza selvaggia
“Tre donne scompaiono”, di Hélène Frappat
Impulsiva, implacabile, questa indagine catapulta un cerotto ghiacciato nel luogo del cuore dove eravamo così caldi, dove eravamo così a nostro agio. Semina un’inquietante discordia interiore, mette in discussione anni di beatitudine cinematografica, di condizionamento da parte dello “sguardo maschile”. Ex critica cinematografica, la scrittrice Hélène Frappat ha vissuto nel profondo questo disastro della rivelazione, ed è senza dubbio ciò che dà la forza della sua storia sotto forma di ricerca. Le sue ferite personali brillano in puntini di sospensione durante tutta la sua indagine, ma spazio è dato soprattutto alle ferite aperte delle tre donne del titolo, tre star di Hollywood della stessa stirpe materna: Tippi Hedren, sua figlia Melanie Griffith e sua nipote Dakota Johnson. —ML
Ed. Babele, €7,90.
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“Tre donne scompaiono”
“American Mother”, di Colum McCann con Diane Foley
Nel 2020, Colum McCann ha consegnato Apeirogon un’opera magistrale, vibrante di umanità, frammenti della storia incrociata di due padri, uno ebreo israeliano, l’altro palestinese, ciascuno in lutto per la figlia. Perseguitato dalla violenza mediorientale, McCann non se ne allontanò mai, stabilendosi a Rochester, nel New England, con Diane Foley. “Madre americana” il cui figlio Jim, giornalista, è stato arrestato e poi decapitato in Siria da un terrorista islamico nel 2014. – VR
Ed. 18/10, €8,30.
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“American Mother”, la commovente storia di una madre il cui figlio è stato assassinato in Siria
“Progetto Manhattan”, di Stefano Massini
Con Stefano Massini tutto inizia sempre da una valigia, qui depositata su una piattaforma di sbarco degli emigranti a Manhattan. Ricordiamo la valigia dei Lehman Brothers, alla quale lo scrittore italiano dedicò una saga (I fratelli Lehman), che ha preceduto questo, incentrato su un gruppo di brillanti giovani fisici, tutti ungheresi, tutti ebrei, in fuga nel 1938 “l’Europa degli imbrattatori”. Utilizzando sempre brevi versi liberi, pieni di tempeste, incantesimi, furia e umorismo devastante (Mazel Tov!), l’autore conduce il suo piccolo gruppo di esuli, che stanno per scrivere la storia della fisica nucleare americana, da un banchiere incaricato di convincere Roosevelt ad acquistare l’intera sua scorta di uranio in Congo. – VR
Ed. Satelliti – Christian Bourgois, €11,30.
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“Progetto Manhattan” di Stefano Massini, l’epopea allucinante del primo programma nucleare americano
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