“Carcoma”, di Layla Martinez: la casa delle vedove

“Carcoma”, di Layla Martinez: la casa delle vedove
“Carcoma”, di Layla Martinez: la casa delle vedove
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La scrittrice spagnola Layla Martinez. COLLEZIONE PERSONALE

“Carcoma”, di Layla Martinez, traduzione dallo spagnolo di Isabelle Gugnon, Seuil, 156 pag., 18,50 €, digitale 13 €.

Nei due secoli che ha sede sulla strada, l’Immobilière du Fantastique si è affermata come un’agenzia di fiducia che ha saputo offrire ai suoi clienti: la casa Usher, risucchiata nelle fetide profondità di una palude (La caduta della casa Usherd’Edgar Poe, 1839), La casa della strega e la sua vertigine metadimensionale (HP Lovecraft, 1933), Malpertuisuna casa di cura per dei in esilio (Jean Ray, 1943), Hill House e i suoi orrori secondo Shirley Jackson (La casa stregata1959), senza dimenticare l’Overlook Hotel, i suoi infiniti corridoi e il suo giardino labirinto (SplendenteStephen King, 1977).

Questo parco residenziale preferito è stato appena dotato di Tarloil primo romanzo della poetessa e saggista spagnola Layla Martinez, da un luogo straordinario e nuovo. Chiamata semplicemente “la casa”, questa vera e propria tana d’ombre malsane è una grande dimora contadina castigliana dotata di una tremante sensibilità e di un appetito da orco. L’inizio del romanzo dà il IL : “Quando ho varcato la soglia, la casa mi è caduta addosso. È sempre lo stesso con questo mucchio di mattoni e terra. » Impressione enfatizzata, poche pagine dopo : “Questa casa è una trappola, non un rifugio. » E, nell’ultima pagina: “La casa tremò. Le porte si aprivano e si chiudevano violentemente, pentole e padelle sbattevano sul pavimento della cucina. »

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