Libro: “Futuri obsoleti”: visioni dell’utopia spaziale

Libro: “Futuri obsoleti”: visioni dell’utopia spaziale
Libro: “Futuri obsoleti”: visioni dell’utopia spaziale
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Con le sue bellissime illustrazioni retrofuturistiche di razzi e città cosmiche, questo libro sembra invitarci a sognare la nuova conquista dello spazio avviata dai giganti di Internet. Non è così. Dopo aver mostrato, con Nella testa di Mark Zuckerberg (Solin-Actes Sud, 2019), che il progetto di interconnessione dei cittadini del mondo potrebbe trasformarsi in un incubo, Julien Le Bot critica i grandiosi disegni stellari di Jeff Bezos e Elon Musk. La prima prevede la costruzione di stazioni spaziali cilindriche dotate di gravità artificiale, clima gradevole e paesaggi interamente ricreati: un paradiso che permetterebbe di delocalizzare tutte le nostre industrie nello spazio, di spopolare la Terra e farne una meta di vacanze. La seconda, più radicale, prepara la colonizzazione di un pianeta B, Marte, lasciando il nostro nello stato sporco che conosciamo (e con le popolazioni troppo povere per abbandonarlo?). Ma Bezos e Musk lo sono “visionari anacronistici”. Si basano su storie e film di fantascienza degli anni ’60, su una mitologia americana antiquata della nuova frontiera, su fisici screditati. Invece di fare di tutto per garantire che la Terra rimanga vivibile e democratica, si affidano al cosiddetto pensiero a lungo termine che sacrifica i nostri problemi. attuali questioni ecologiche e politiche in nome di un’utopia del futuro governata dai superuomini della Silicon Valley. Tuttavia, spiegano gli scienziati intervistati da Julien Le Bot, Marte rimarrà disabitatotavolo, e nulla garantisce una vita felice nei cilindri spaziali. Cita anche la testimonianza dell’attore che interpretava il Capitano Kirk Star Trek, la serie che ha scosso l’infanzia dei nostri figli adulti prometeici. Portato da Bezos in un breve viaggio nello spazio, è tornato totalmente depresso, poiché l’oscurità che regna lì è così triste e degna di uno sguardo ” funerale “. Invece di continuare a colonizzare, dice l’autore, concentriamoci sul qui e ora. C’è lavoro.


Per continuare la riflessione, segnaliamo il lavoro di uno specialista in etica spaziale del Centro nazionale per gli studi spaziali, Jacques Arnould, Colonie nello spazio (Odile Jacob, 192 p., €21,90), ed Una storia della conquista dello spazio (La Fabrique, 282 pag., 20 €) di Arnaud Saint-Martin e Irénée Régnauld. Storia del viaggiare senza perdersi.

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