Alexandre Duval-Stalla, libri dietro le sbarre

Alexandre Duval-Stalla, libri dietro le sbarre
Alexandre Duval-Stalla, libri dietro le sbarre
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RITRATTO – Presidente dell’associazione Read to Get Out, che da dieci anni si occupa del reinserimento dei detenuti attraverso la lettura, l’avvocato rivendica un’eredità gollista e malruciana.

“Sono stato coinvolto in una lotta, diciamo, per la giustizia sociale. Forse, più precisamente: dare agli uomini una possibilità…”, chiarì subito André Malraux al generale de Gaulle durante il loro primo incontro, nel 1945. Quasi quarant’anni dopo, è quella di un giovane con le parole del primo ministro francese degli Affari culturali che dobbiamo immaginare. Alexandre Duval-Stalla è in seconda elementare quando lo scopre La condizione umana e leggi per la prima volta: “Non mi piace l’umanità che è fatta della contemplazione della sofferenza”. Indovina allora l’influenza che questa frase avrà su di lui?

Quando lo incontriamo nel suo ufficio, rue de Castiglione, a Parigi, dove il piano alto di un edificio neoclassico ospita il suo studio legale e la sua associazione, ci sorprendiamo nel vederlo circondato da una montagna di libri, più alta addirittura della sua pila di file. Sul muro ci sono i ritratti di Gary, Roth, Vargas Llosa e persino Morrison, da cui studiò…

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