OSi sente parlare molto di sovranità economica, alimentare, sanitaria ed ecologica. C'è un ambito troppo poco menzionato, eppure oggi pericolosamente minacciato: quello della cultura, e in particolare del libro. Abbiamo la fortuna di vivere in un paese con la più fitta rete di librerie al mondo. Questa è la prova della rilevanza e dell'efficacia della legge Lang del 1981, che garantisce lo stesso prezzo dei libri, su Internet come nelle librerie, in una grande metropoli come nel villaggio più sperduto.
Questo regolamento mira a garantire l'uguaglianza dei cittadini rispetto ai libri, il mantenimento di una rete di distribuzione molto fitta e il sostegno al pluralismo nella creazione e nell'editoria. È la sostenibilità di questa legge virtuosa che oggi è veramente in discussione. Infatti, l’equilibrio trovato dalla legge sul prezzo unico, più volte copiata dai nostri vicini europei, è stato minato all’inizio degli anni 2000 dall’emergere sul mercato di colossi digitali extraeuropei che hanno utilizzato il libro come prodotto di punta per catturare quota di mercato, e offriva una promessa al cliente terribilmente allettante, ma economicamente costosa, ecologicamente disastrosa e, soprattutto, impossibile da duplicare per giocatori più piccoli.
Per due volte il legislatore ha tentato di correggere la crescente distorsione della concorrenza tra rivenditori fisici e venditori online, tra piccoli operatori e colossi, generata da questa politica di dumping. La prima nel 2014, con il divieto di spedizione gratuita dei libri a domicilio. Fallimento. Amazon si è affrettata, quando l’inchiostro della legge non era ancora asciutto, a fissare le spese di spedizione a 1 centesimo di euro…
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Naturalmente, la pratica del leader del mercato digitale ha immediatamente ed efficacemente svuotato la legge della sua sostanza. Sette anni dopo, il legislatore ha imparato la lezione di questa battuta d’arresto e, questa volta, ha deciso di abbinare al divieto di spedizione gratuita dei libri una tariffazione di tariffe minime corrispondente a quella in vigore per la maggior parte degli altri prodotti, prevedendo un’esenzione per gli ordini raccolti presso le librerie, con l’obiettivo di sostenere queste ultime per il ruolo che svolgono nei nostri territori.
Un gigante onnipotente
Amazon si è battuta strenuamente contro la legge Darcos del 30 dicembre 2021, un adeguamento della legge Lang che, nonostante tutto, era stata adottata all’unanimità da entrambe le Camere, dopo un ampio dibattito pubblico. Senza nemmeno attendere la sorte delle proprie azioni legali contro questa legge Darcos che ha ovviamente il diritto di contestare, Amazon si arroga oggi il potere di interpretare la legge a proprio vantaggio e di calpestare la legge approvata dal Parlamento sovrano .
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